Con le inevitabili proporzioni a Finardi capita la stessa cosa che capitò a Dylan nel 1976. Era possibile per un fan sognare un disco quasi più bello di "Blood on the tracks"? No. Eppure il vate di "Duluth" sfornò "Desire". Un disco acclamatissimo e onestamente unico. Che riuscì ad oscurare per molto tempo il suo "reale" capolavoro di appena un anno prima.

Così per Finardi. Dopo l'esplosione della "Forza dell'amore", che lo riportò al centro della scena dopo un decennio decisamente altalenante, arrivò il nuovo album di inediti. "Millennio". Un disco straordinario. Inaspettatamente perfetto quanto il precedente.

L'album sfiora i vertici raggiunti solo dal leggendario "SUGO" del '76, quello di Musica Ribelle per intenderci. In realtà in "Millennio" (1991) c'è una nuova musica ribelle, ed è l'omonima canzone. Pezzo di forte contestazione verso un'Italia che sta smarrendo la sua strada, sempre più in mano a banche e "stilisti" (un profeta). La dolcissima e perfetta "Mio cucciolo d'uomo", dedicata al figlio nato l'anno precedente. Forse la melodia più bella mai scritta dal cantautore. Seguono il blues sanguigno di "Nell'acqua", la "sanremese" "Che uomo sarei", la commovente "Il vecchio sul ponte" (da brividi), il capolavoro "Mezzaluna" (altro vertice assoluto) ispirata all'imminente guerra del golfo. Rock, soul, pop, blues, melodia, accenni barocchi. Questo disco contiene magistralmente tutti questi generi senza mai risultare pretenzioso, ma conservando in tutte le tracce una sincerità di fondo (tipica di Finardi) che fa diventare il disco uno dei suoi più belli in assoluto.

Piccola nota di fondo.

Inspiegabile come sia possibile che un album di questo livello, oltretutto vendutissimo, sia introvabile. Mai più ristampato su cd. Imbarazzante.

Buon ascolto..

Carico i commenti... con calma