"Beati quelli che pur non avendo visto crederanno" (Giovanni 20, 29)

"Condivideva tutto quel che aveva, anzi regalava tutto quel che non gli avevano ancora tolto, una mania che di solito caratterizzava solo i santi. Mi fece il primo, e forse unico, regalo di tutti i miei anni di reclusione: una scatola di acquerelli e delle matite colorate. Quel regalo per me preziosissimo veniva evidentemente dal cuore, giacché superò indenne con me tutti gli anni di prigionia, tutte le perquisizioni e i trasferimenti". Da quegli acquerelli e da quelle matite colorate sono usciti disegni molto dettagliati ed affascinanti che hanno arricchito l'opera di Evfrosinija Antonovna Kersnovskaja, la quale ricostruisce gli anni di detenzione nei gulag sovietici... "Memorie" No, fogli su cui sono tracciati semplici 'scorci' del passato. Come sbiadite foto di famiglia, preziose solo per chi, nelle immagini sfumate, riconosce i visi di persone morte da tempo?. La narrazione si apre con la morte del padre, momento in cui Evfrosinija si deve caricare sulle spalle il peso della famiglia e ne diventa capo. Termina molti anni dopo, sulla tomba della madre, dove si permette di stendere un triste bilancio... "Tutto ciò che mi è rimasto è una cara tomba e la memoria di quel che ho vissuto... Forse sarebbe stato meglio dimenticare tutto? Chi non l'ha vissuto, infatti, non ci crederà, non può crederci. E quanti sono i superstiti che hanno vissuto quegli anni, che hanno percorso una via crucis simile alla mia? Scompaiono gli ultimi testimoni. Forse è meglio così? No, non è meglio. Tutto può ripetersi?.

Evfrosinija Antonovna Kersnovskaja è stata internata per più di 10 anni in un gulag, vivendo continue peripezie e rischiando in più di un'occasione la morte: sia durante il lavoro, sia per le sue azioni dettate dalla coscienza...

"Per me la legge è quel che mi detta la coscienza. Le vostre leggi non sono fatte per me. Non ho l'abitudine di tremare, e quanto all'aiuto... quale aiuto" Quello dei mastini? No, Vera, io posso accettare aiuto solo da quelli che rispetto. E Dio vede che non sono poi molti, e anche a quelli non voglio creare problemi. No, io faccio solo quel che posso confessare senza vergognarmi. Davanti a tutti. E senza abbassare gli occhi?. Senza la memoria del passato non si avrà mai un presente florido... Frase che spesso ci capita di sentire durante le "Giornate della Memoria" in cui si ricordano le azioni efferate compiute nei lager della Germania nazista. Quel crimine è rimasto più di altri perché si è verificato nel cuore dell'Europa e persino nel nostro paese. In fondo è più facile scordarsi di eventi similari che tuttavia sono accaduti migliaia di chilometri dalle nostre case, oltre gli Urali, oltre dei confini che non possiamo neanche immaginare... "Non feci in tempo a scorgere il lato con la scritta "Europa" e la distanza da Mosca ma in compenso guardai a lungo allontanarsi il cippo con la scritta "Asia" e "8000 chilometri"... Non riuscii a leggere da dove?.

Leggere questo libro comporta un viaggio coraggioso verso una realtà sconvolgente che ha portato l'essere umano a vergognarsi di se stesso. Questo tipo di scritti hanno in genere degli elementi in comune e delle peculiarità singole. In questo caso possiamo riscontrare una descrizione degli eventi quasi certosina, da amanuense. Come se si volesse mantenere intatti certi segni della Vita e della Storia... "Tutto è dimenticato e tutti sono dimenticati... Il guaio non è che si cambino i nomi delle città, delle strade, si abbattono monumenti, si eliminano ritratti, slogan, si rifacciano libri già pubblicati, si tagliano e si sostituiscono pagine di dizionari enciclopedici, se ne incollino i fogli. Preso singolarmente, ciascuno di questi fatti è ridicolo. Ma quando tutto questo, messo insieme, è finalizzato a togliere all'uomo la memoria, a sostituire la sottomissione alla logica, a occultare o travisare le lezioni della storia, allora diventa mostruoso e criminale".

P.S. Escluso il virgolettato iniziale, da cui ho citato la fonte, tutti gli altri sono tratti testualmente e senza cesure dal libro in questione.

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