Raggiungere la purificazione attraverso l'immersione in un caraibico carnevale-voodoo...

Il mondo (occidentale) non era pronto ad affrontare i fantasmi evocati da questo misterioso personaggio emerso dal folklore della New York dei primi anni sessanta, ove provò a mescolare lo sciamanesimo visionario del "maestro" Dr. John al menestrellismo bianco ed arrabbiato che Dylan stava ri-percorrendo nel solco di Woodie Guthrie. Ma McFarlane Anthony McKay non era molto inquadrabile in quella società ed abbandonati gli studi di architettura (motivo principale del suo arrivo nella Grande Mela) ritorna sulla Cat Island nelle Bahams dove s'immerge totalmente nello spiritismo rituale e nel junkaroo, una sorta di calypso con radici tribali africane molto diffuso nell'arcipelago.

Nel 1969 grazie all'aiuto di Bob Wyld (a.k.a "Daddy Ya-Ya") e Peppy Castro (a.k.a. "Spy Boy" Thielhelm), rispettivamente manager e cantante dei The Guess Who trova un contratto con la Mercury che lo porta a licenziare un anno più tardi l'omonimo capolavoro. "Exuma" rimane relegato negli scaffali soul ed r'n'b dei negozi di dischi, aiutandolo nel fallimento commerciale... certo non lo si poteva mettere nel rock, nel folk e tantomeno esisteva (ancora) il concetto di world-music, anche se comunque nessuna di queste etichette gli sarebbe calzata... allora come oggi.

La voce di Exuma è un disperato lamento che cresce nel centro della terra ed esplode come un'eruzione vulcanica, le parole sembrano grattugiate sulle corde vocali ed appoggiate sull'ipnotico mantra tribale di "Mama Loi, Papa Loi" mentre l'atmosfera è popolata di zombie (spiriti nelle culture sciamaniche centro e sud americane), per cui "I see fire in the dead man's eye" ripetuto ossessivamente sembra voler esorcizzare queste "visioni" o come nel brano d'apertura "Exuma, The Obeah Man" dove il nostro sembra volersi presentare "I came down on a lightning bolt - Nine months in my Mama's belly. - When I was born, the midwife scream and shout, - I had fire crystals coming out of my mouth. - I'm Exuma, I'm the Obeah Man!" così da non lasciare dubbi su quali siano le sue radici e quale il suo intento, in quanto l'Obeah era il dispregiativo che i britannici davano agli schiavi che avevano comportamenti ultraterreni e "demoniaci"... la sua missione. Nel mezzo fra queste due si trova la splendida "Dambala" una delicata "ballata" folk arricchita con sapori lisergici e colori mistici, dove Exuma ricorda in maniera schietta e sincera uno dei fondamenti principali del Voodoo "You won't go to Heaven, - You won't go to Hell, - You'll remain in your graves, - With the stench and the smell.".

Il secondo lato di questo magico vinile si apre con molta più leggerezza nella strumentale "Junkaroo" dove il carnevale brasiliano si mescola al giorno dei morti messicano per introdurci a "Séance in the Sixth Fret" una vera e propria seduta (seance) dove le parole sono le parole evocate di tre persone decedute... ricordo che siamo nel 1970 e che nemmeno Lucifer per la sua "Black Mass" o Black Sabbath con l'omonima canzone avevano "osato" tanto lo stesso anno. Una scarna ed estenuante chitarra ci guida attraverso una tribale confusione percussiva dove il non cantato di Exuma è più predica che invettiva ed il coro femminile che appare e scompare sembra duellare con i versi ed i sospiri degli spiriti... "You Don't Know What's Going On" esce da questo non-luogo e ci riporta direttamente al Greenwhich Village dei primi anni sessanta, dove il folk di protesta trovava molti adepti e "fedeli" nelle sue coloratissime strade e lo mescola ancora una volta con le proprie radici africane, tanto che Bob Dylan e Bob Marley non sono mai sembrati così vicini e "fraterni". Il viaggio volge al termine ed Exuma ci lascia con i quasi 8 minuti di "The Vision", dove dalla sua voce esce una delicata e sofferta potenza nel raccontarci la sua splendida visione, ancora giocando su una struttura che pesca a piene mani nella migliore tradizione folk mondiale, senza (incredibilmente) lasciare fuori nessuno... in apparenza.

Molti altri capitoli seguiranno questo debutto, fino al 1997 (anno in cui Exuma entra nel regno dei morti), seguendone il filo ma senza mai raggiungerne la magia... pura.

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