Come se il tempo si fosse fermato al tramonto degli anni sessanta.

Luci gialle/rosse sembrano non riflettere le caratteristiche intimiste del lavoro, l'assenza quasi totale di sezione ritmica lascia spazio solo al respiro, sorriso e umori positivi.

Chi, come il sottoscritto era abituato da decenni di ingiurie verso il mondo si troverà alquanto disorientato da questo lavoro provocatoriamente acustico, suonato come se quarantanni di tecnologia non fossero passati.

A metà degli anni ottanta aveva stupito pubblico, fans e stampa specializzata, con un album fortemente improntato ai suoni bassi e ritmici ora, salta il fosso a piè pari e ancora una volta ci strabilia volgendo, per la prima volta nella sua carriera, lo sguardo al passato; fino a trovarsi legato mani e piedi alla beat generation.

Se dovessi scegliere solo un brano sceglierei "Foolish Thing".

Ginsberg e Lennon hanno ora la loro controparte italiana.

In vendita (per ora) solo sul sito della Interbeat

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