"Quando ormai l'estate se ne va"... dio mio alla fine invece è la musica italiana ad andarsene (non dico dove per carità!).
Passando a questo fenomeno da baraccone costruito a tavolino con lo pseudonimo da perfetto poser cos'altro si potrebbe pensare a parte le prime righe di questa recesione?... Finley, nuovi "eroi" adolescenziali. Ed è proprio così... perchè alla stregua di una nuova moda sempre più fiorente in Italia fra le ragazzine, (quella del "fake-punk-rob-che-non-si-capisc-hard-core") nasce una band che ne sfrutta i contenuti e le marche da perfetti fighetti impacioccati, una band che ha saputo cogliere l'attimo all'apice degli inni "pro-demenza" e se ne è fatta esponente per eccellenza... Comunque ho avuto il coraggio (ammiratemi per questo! lol) di andare oltre le voci di altri corI che, pur sapendo nulla di questo gruppo, si permettono di criticare e sputare sentenze su questa "band".
"Tutto è possibile"... dunque... la track che da il via alle danze è quella che da il titolo a questo (Non me ne vogliate a male) album. Una linea ritmica di batteria che non va troppo verso il banale accompagna l'inizio della canzone. Il resto si sa... per tutto l'album il basso segue delle note adiacenti a quei ripetuti power-chord distorti in modo molto accostato alla green day school. Discorso a parte per la voce, il vero disastro. Infatti il caro Pedro, oltre a non conoscere nemmeno il vocabolo "diaframma" o i suoni in maschera, arriva anche a graffiare sulle corde vocali in maniera alquanto insulsa, apportando delle stonature live da fare invidia al peggior offerente. Un accento molto marcato e "adolescenziale" fa da ciliegina sulla torta al nuovo "mitico punk singer".
Il resto del CD scorre così veloce che non ci se ne accorge nemmeno, anche perchè le canzoni sono quasi tutte uguali, con testi demenzialli alla "mi manchi, ti amo e il mio cuore si frantuma vedendoti lontano"... ma vaff*** ...scusate. La cosa più fastidiosa poi è ascoltare dieci mila chitarre che accompagnano le canzoni e poi vai a vedere un pò! Il chitarrista è solo uno! E live offrono una bella esibizione su sequencer... che schifo! Ma il culmine della demenza si raggiunge in "Diventerai una str", un inno sfegatato alla banalità, alla superficialità, uno sfregio ai valori umani e all'intelligenza, un vero (come direbbero loro) "Pugno allo stomaco". Non mancano ovviamente poi le chitarre acustiche sciogli-cuore-ragazzine che si fanno sentire in maniera esplicita in "Per sempre", "Fumo e cenere". Alla fine l'episodio di ottro tracks da "urlo" viene doppiato dalle stesse canzoni in versione inglese, un inglese pietosissimo che lascia intendere come questi quattro, cerchino in tutto e per tutto l'emo verso i green day in maniera più che insufficiente e banale, lasciando alle loro spalle una scia di squallore tangibile da esportare all'estero per fare strage di altre bimbe... e mi accorgo che c'è da rispondere ai Pooh... loro chiedevano "CHI FERMERA' LA MUSICA?"... lascio risposta sospesa.
Finley, "nuovi" "simboli" "del" "punk" "italiano"... che dire? Due stelle perchè se non altro a parte le "strade deserte" e le "note distorte" hanno avuto il coraggio di parlare anche di loro nelle canzoni, di "Gente immersa nell'iposcrisia..."
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Altre recensioni
Di dEDOLUZ
Come predetto da Dio, i Finley saranno peggio delle piaghe d’Egitto per l’Italia.
L’inquinamento acustico raggiungerà le stelle e, dopo aver sentito una loro canzone, quel Messia della musica che era Syd Barrett, morirà stroncato da un infarto.
Di Victor
Un disco che è un 'pugno nello stomaco'.
Non riesco ad immaginare che un quindicenne con un minimo di senso critico acquisti una stupidaggine assurda come questa.
Di sofficino
Io non riesco a trovare niente di nuovo in questi finley finti punkettoni pseudoalternativi emo.
Secondo me si, alla cultura dei giovani italiani.
Di Lucifers_IF
I Finley hanno talento solo per alcune canzoni, delle altre non si può dire lo stesso.
Penso che i Finley non siano una vera band rock, sono semplicemente dei ragazzi che sfruttano il fatto di non essere cessi per raggiungere il successo.
Di miononno
questo disco spriggiona una psichedelia dai brividi che li senti dentro e non ti esce più.
INCHINATEVI A QUESTO CAPOLAVORO DEL ROCK!!!!!!!!1 DI UN GUPPO CHE SPACCA IL CULO COME DICE BOB ROCK.