Se a vent’anni mi avessero presentato un disco di Fiorella Mannoia, eufemisticamente parlando mi sarei girato dall’altra parte. Ma, si sa, il tempo è galantuomo: la saggezza, l’ampiezza di vedute, la disponibilità al dialogo e l’assenza di pregiudizi a prescindere, sono un bagaglio d’esperienza e di vita che solo l’età riesce e forgiare in maniera adeguata.
Adesso che di anni ne ho più del doppio, mi accorgo che non era tutt’oro quel che luccicava allora e non era solo letame ciò che ritenevo tale. Ovvio che molti punti fermi rimangono (e sono rimasti) e alcune turpitudini continueranno a tormentarmi per tutta la vita. Non è però il caso di Fiorella Mannoia che nel 1999 dà alle stampe questo doppio cd dal vivo che ripercorre circa quindici anni di carriera in continua ascesa. Ritenuta, a torto o a ragione, l’alter ego al femminile di Ivano Fossati, con la differenza non da poco che Fossati le sue canzoni se le scrive, Fiorella Mannoia può essere considerata un’interprete di prim’ordine nel panorama della musica leggera italiana.
Dotata di una voce e di una passionalità interpretativa non comuni, in questa raccolta si cimenta in quasi tutti i suoi classici, offrendoci uno spaccato d’autore meritevole d’essere ascoltato. Solo il brano d’apertura, “L’amore con l’amore si paga” risulterebbe inedito e, curiosità, unico brano da studio del disco per il resto interamente registrato dal vivo. Fra i nomi tutelari che l’accompagnano in questo viaggio ci sono i soliti noti, Ruggeri, De Gregori, Fabrizi, Fossati con l’aggiunta di alcune interpretazioni singolari come “La stagione dell’amore” di Franco Battiato o come la gioiosa “Il cielo d’Irlanda” di Massimo Bubola. L’esecuzione dal vivo non toglie niente alla bellezza delle canzoni, né tantomeno al carisma della Mannoia e non c’è niente da eccepire sulla bontà del suono. Forse gli applausi in alcuni brani sembrano un tantino eccessivamente ripetuti, ma è un peccatuccio veniale. Venticinque canzoni per circa due ore di musica, ci consegnano un’interprete degna di essere annoverata fra le migliori attualmente in circolazione nella penisola. Certo, è musica leggera nella sua accezione più pura e semplice, quindi non c’è da aspettarsi sconvolgimenti o rivoluzioni, però è un disco che si lascia ascoltare gradevolmente, con poche cadute di tono.
Forse non è il caso di scomodare la divina Mina, ma i cantautori che si offrono o si sono offerti di donarle queste canzoni ci fanno capire la statura e la considerazione di cui gode Fiorella Mannoia.
Meritatamente direi.
Elenco tracce testi e video
02 Sally (05:26)
Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra
Sally ha patito troppo,
Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso!
Sally è già stata punita
per ogni sua distrazione o debolezza
per ogni candida carezza
data per non sentire l'amarezza!
Senti che fuori piove
senti che bel rumore.
Sally cammina per la strada sicura
senza pensare a niente
ormai guarda la gente con aria indifferente.
Sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti
quando la vita era più felice
e si potevano mangiare anche le fragole
perchè la vita è un brivido che vola via
è tutto un equilibrio sopra la follia
.. sopra la follia!
Senti che fuori piove, senti... che bel rumore.
Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso del tuo vagare
forse alla fine ci si deve sentire... davvero un po' male!
Forse alla fine di questa triste storia qualcuno troverà il coraggio
per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio
per vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento e come se fosse l'ultimo!
Sally cammina per la strada leggera
ormai è sera
si accendono le luci dei lampioni
tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni.
Ed un pensiero le passa per la testa
forse la vita non è stata tutta persa
forse qualcosa si è salvato
forse davvero non è stato tutto sbagliato
forse era giusto così!
Eh forse, ma forse, ma sì!
Senti che fuori piove...
che bel rumore!
03 I treni a vapore (05:44)
Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perch� voglio sognare
e nel sogno stringo i pugnitengo fermo il respiro e sto ad ascoltare
Qualche volta sono gli alberi d'Africa a chiamare
altre notti sono vele piegate a navigare
Sono uomini e donne piroscafi e bandiere
viaggiatori viaggianti da salvare
Delle citt� importanti mi ricordo Milano
livida e sprofondata per sua stessa mano
E se l'amore che avevo non sa pi� il mio nome
E se l'amore che avevo non sa pi� il mio nome
Come i treni a vapore come i treni a vapore
di stazione in stazione
e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
e di dolore in dolore
il dolore passer�
Come i treni a vapore come i treni a vapore
il dolore passer�
Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perch� so sognare
e mi sogno i tamburi della banda che passa o che dovr� passare
Mi sogno la pioggia fredda e dritta sulle mani
i ragazzi della scuola che partono gi� domani
Mi sogno i sognatori che aspettano la primavera
o qualche altra primavera da aspettare ancora
fra un bicchiere di neve e un caff� come si deve
quest'inverno passer�
E se l'amore che avevo non sa pi� il mio nome
E se l'amore che avevo non sa pi� il mio nome
Come i treni a vapore come i treni a vapore
di stazione in stazione
e di porta in porta
e di pioggia in pioggia
di dolore in dolore
il dolore passer�
08 Belle speranze (05:50)
Stancamente sto qui ad aspettare
un'altra estate di belle speranze
e di belle di bianco vestite davanti ai caffè
Niente storie importanti
poca voglia di andare lontano
aspettando una piccola mano che passi da qui
ma l'amore l'amore l'amore, l'amore dov'è
ma l'amore l'amore l'amore, l'amore non c'è
in questa vita che passa, come un'onda leggera sulle braccia
Aspettando la prossima luna
conto i passi di questo mio cuore
e reggo sguardi di poche parole e di poca poesia
e raccolgo pensieri pesanti
e non parlo per farli volare
guardo gli occhi degli altri guardare con curiosità
ma l'amore l'amore l'amore, l'amore dov'è
ma l'amore l'amore l'amore, l'amore non c'è
in questa vita che passa
e accarezza leggera le mie braccia
Santa fortuna che vegli sugli uomini senza virtù
bella signora che sfiori ed illudi e non torni mai più
apri le braccia stanotte non farmi aspettare non più
e fa che sia bellezza e amore e amore fai che sia
e lasciati toccare prima di andar via
Stancamente rimango a guardare
questa estate di belle speranze
e di belle di bianco vestite davanti ai caffè
davanti ai caffè
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