Cosa può significare essere anziani, al di là di certe immagini edulcorate da réclame alla Mulino Bianco, idealizzando un lontano passato bucolico di perduta Arcadia (se mai c'è stata)? Se oggi si parla tanto di terza età e, soprattutto in Italia , si constata la crescente percentuale di popolazione in età pensionistica versus coloro che sono ancora in età lavorativa, vale proprio la pena porsi nei panni di chi ha all'attivo tante , troppe primavere e considerare che i problemi dei nostri genitori anziani potrebbero (non v'è certezza) diventare i nostri al momento debito.

"The father (Nulla è come sembra)" è un film ispirato alla piece teatrale "Il padre" realizzata dallo stesso Florian Zeller nel 2012 e già portata sullo schermo dal regista francese Philippe Le Guay in "Florida" film risalente al 2015. Se il tema trattato è sempre la demenza senile, l'aspetto inedito e saliente del film qui recensito è rappresentare la vicenda nell'ottica distorta del protagonista anziano, sempre più immerso in quel processo di appannamento delle facoltà cerebrali che portano dall'arteriosclerosi al vero e proprio morbo di Alzheimer. L'effetto complessivo è infatti spiazzante per lo stesso spettatore, tanto che è possibile solo al termine dell' odissea del protagonista ritrovare il bandolo dell'intera matassa .

E qui, in gran sintesi , si assiste alle vicende di un certo Anthony, interpretato magistralmente dal premio Oscar Anthony Hopkins (come dubitare di chi impersono' Hannibal Lecter ne "Il silenzio degli innocenti"? ) che giunto a una certa età comincia ad aver bisogno dell'assistenza casalinga di una badante (e qualsiasi sia, lui troverà comunque da ridire per fantomatici furti di oggetti personali per poi farle allontanare ) . La figlia (un'intensa Olivia Colman) allibita per la decadenza senile del genitore cerca una valida soluzione e ospita il padre sempre più imprevedibile in casa propria. Finché la situazione si complica dal momento che gli comunica l'intenzione di trasferirsi a Parigi a vivere dall'amante. Il padre comincia a sentirsi disorientato tanto da soffrire di allucinazioni, vedendo uomini presenti nell'appartamento (elegantemente arredato ma dall'aria molto claustrofobica) da lui non riconosciuti (ex compagni della figlia), faticando addirittura a riconoscere la figlia e spacciandosi per un ballerino di tip tap quando gli viene presentata la nuova badante (proprio lui che era stato un ingegnere .. ).

L'epilogo di questo carosello di situazioni paradossali dal nostro punto di vista (ma perfettamente conseguenti nella mente di un uomo sempre più malato ) sarà inevitabile per quanto il diretto interessato si sia sempre proclamato in perfetto possesso delle proprie facoltà mentali : ecco Anthony degente in un'elegante casa di riposo. A quel punto sarà per lui giocoforza chiedersi : chi sono? Dove sono ? Addirittura il pover'uomo, sentendosi perso, non troverà di meglio che implorare, piangendo, la visita della mamma . Una scena veramente straziante, a ribadire il carattere circolare dell'esistenza e della natura : si nasce dopo le doglie del parto, si viene svezzati, si raggiunge la stazione eretta, si cresce fino ad essere adulti, per poi inoltrarsi in un lungo viale del tramonto, sempre più triste (sempre ammesso e non concesso che non si verifichino prima incidenti esiziali) fino a tornare bambini .

Come recita chiaramente il sottotitolo del film "Nulla è come sembra " e quindi ne può conseguire che nulla è reale. Qui si entra in un vasto dibattito che attraversa da secoli il pensiero umano, ovvero cosa possa essere definito oggettivo (in quanto reale) e cosa sia classificabile come soggettivo (frutto solo della nostra mente e privo di riscontri oggettivi ) . Se si tiene conto di quanto passa nella testa di ognuno di noi, trovare punti di riferimento scientifici ed oggettivi è complesso ma pur sempre possibile. E comunque resta l'enigma del funzionamento delle cellule cerebrali in tutti quei soggetti che entrano in una fase sempre più critica e inefficiente come facilmente succede nella senilità. Questo è un problema di salute che viene sentito particolarmente da chi, come il sottoscritto, è stato testimone di quanto patito dal padre defunto anni fa ed assiste a quanto sta vivendo la madre in questo periodo. Perché la vicenda rappresentata da Anthony non è solo un fulgido caso di finzione scenica, è anche e soprattutto il dramma della vita che prima scorreva normalmente ma poi si è inceppata. Perciò, pur valendo l'invito a prevenire i malanni dell'età avanzata tenendo allenata giornalmente la mente, la defaillance può sempre spuntare improvvisa dietro l'angolo .

Può essere consolante non sapere in anticipo quando e come arriverà la nostra ora (magari anzitempo per colpo apoplettico in piena giovinezza) ma, a mio parere , per quanto uno possa credere in una vita ultraterrena resta sempre l'incognita della fase del trapasso . Se dovesse avvenire in preda ad un graduale ottundimento delle facoltà cerebrali (come efficacemente esplicato nel film) , sarebbe semplicemente terribile, un vero e proprio film horror (e non di quelli zeppi di effetti splatter, ma peggio, molto peggio..) . E di tutto ciò avverto sempre più il timore.

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