Nati alla fine degli anni '80 dalla Bay Area, i Forbidden realizzano, dopo l'ottimo debutto "Forbidden Evil", uno degli album storici del thrash metal. "Twisted Into Form" rappresenta uno degli ultimi album del genere, morto ai primi degli anni '90.

Mastodontico lavoro di potenza compatta e veloce, completamente (tranne le 2 strumentali) composto dal trio Calvert - Locicero - Bostaph. Il disco non perde mai potenza, ma anzi tende ad accelerare in continuazione su linee puramente thrash. con quel pizzico di "dark" che rende il tutto più interessante.
Imponente la base ritmica grazie al drumming dinamico eseguito da Paul Bostaph, ex Testament e Slayer, aiutato dal basso di Matt Camacho.

Non c'è un solo pezzo "debole", tutte le song spaccano a dovere e il songwriting è eccellente! A livelli elevatissimi la prova del cantante, Russ Anderson, con uno stile di voce che ricorda quella di Joey Belladonna, cantante degli Anthrax. Melodico e tagliente al punto giusto, il vocals entra sempre nei momenti azzeccati con una grande capacità di visione, armoniosa ma allo stesso tempo tempestosa, per ogni singolo pezzo.

Da sottolineare la prova dei due chitarristi, Craig Locicero e Tim Calvert, che fondono break acustici da paura a soli di chitarra maestosi e di precisione svizzera! Proprio le chitarre sono le responsabili dell'atmosfera oscura che si amalgama con ogni track.

I 5 che compongono la line-up, quella originale, sono i veri e propri padroni di una fenomenale esecutività. Infatti essi, attuano un lavoro che mette in risalto le capacità di ogni singolo elemento, fungendo da ponti fra ritmiche assurde e melodiche, e tra un sound cupo e molto "evil".
La sonorità maligna risalta in modo evidente in "One Foot In Hell", ultima traccia dell'album. "Infinite", "Out Of The Body" e la title-track sono le principali esponenti della distruzione feroce che avviene in tutto il disco, mantenendo ritmiche elevate e pressanti.
Le altre canzoni sono ben eseguite e realizzate con estrema cura, restando in linea con quella che è stata l'intenzione della band: regalare all'ascoltatore un sound preciso e secco, integrato con atmosfere malvagie e riff prepotenti! Alcuni arpeggi, come quello di "Parting Of The Ways", sono dotati di un alone infernale tanto da far venire la pelle d'oca.

Il gruppo ormai si è sciolto da un paio d'anni, lasciando nella storia del metal buoni ricordi e quest'album ne è la conferma.Vi consiglio vivamente l'ascolto.

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