La scena alternative rock italiana oltre che ricca di band, spesso e volentieri presenta piacevoli sorprese a livello discografico. L’occhio è caduto sui Forever Ended Yesterday, band cuneese attiva dal 2008 ma giunta sotto i riflettori nazionali solo oggi attraverso “Imiarma”. Basato sulla buona interpretazione vocale della cantante Frankie, il giovane quintetto ha focalizzato la sua attenzione verso nomi quali Paramore e simili, appesantendo però il sound con una struttura decisamente più heavy rispetto ai noti colleghi d’Oltreoceano. Scelta questa che ci porta ad avvalorare le tesi di molti a riguardo del disco, che vede i Forever Ended Yesterday inclini a ciò che fecero all’esordio gli Hopes Die Last (ad avvalorare ciò anche alcune parti screamo presenti nei brani).

Decisamente più incisivi in ambienti rock oriented, i nostri regalano brani godibili e ben strutturati, nonostante alcune pecche dovute all’inesperienza che troviamo nei finali di alcuni brani, decisamente sottotono. Nei che non influiscono però sul livello medio-alto del prodotto, con brani come “Something More” e “Silly Worm” sopra la media. Molto buona la produzione, che pone in evidenza soprattutto la voce della cantante, vera protagonista di questo “Imiarma”. Una band dotata di buone idee, che se lavorata bene in fase di management (alcune fasi vanno riviste, vedi l’immagine e la presentazione del progetto in primis)saprà dare ottimi frutti.

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