Prima di cominciare la recensione di questo CD vorrei dare qualche consiglio a chi è interessato a comprarlo o l'ha tra le mani ancora intonso. Due sono gli unici modi possibili di ascoltarlo: sdraiati, nella più completa oscurità; oppure con la guancia appoggiata ad un gelido vetro, rigato dalle vostre lacrime e dalla pioggia.

Herr Morbid ha partorito un lavoro pericoloso. Quando avrete interamente compreso il significato del CD, difficilmente riuscirete ad ascoltare altro. È semplicemente una droga. Il perfetto sfondo alla disperazione di un depresso. I Forgotten Tomb hanno saputo sfruttare sapientemente un intreccio di chitarre elettriche distorte e pulite; unendo la rabbia gridata delle prime all'amara dolcezza delle seconde. La voce di Herr Morbid si sposa magnificamente alle esplosioni elettriche; chitarre e cantante ringhiano e gridano la più nera disperazione. Magistrale il lavoro della batteria, capace di sottolineare con rara abilità ogni passaggio di quest'agonia infinita, ora lenta e riflessiva, ora veloce e distruttiva.

È da dire: merita molto anche la qualità di registrazione. Se devo essere sincero, l'immagine ricorrente nella mia mente durante i vari ascolti del CD è quella di un Herr Morbid incatenato e impotente che urla la sua rabbia all'oscura volta di una grotta. Credo di non sbagliare a definire i testi delle canzoni foto, immagini sciupate, carpite al nichilismo del tempo; ritratti desolati e malati, a cui fa sfondo un'antica e irriparabile amarezza, un estremo desiderio di morte: un explicit agognato, la fine di ogni sofferenza. D'altronde, basta soffermarsi un momento sulle immagini dello splendido booklet, per capire di cosa stia parlando. 'Springtime Depression' è unico in ogni sua parte, ma la traccia forse più emblematica e caratterizzante è proprio la titletrack. La chitarra è l'unica voce di questa composizione. Dolce, lacrimosa e riflessiva, introduce l'ascoltatore in una sorta di stasi melanconica.

Come non citare "'l Naufragar m'è dolce in questo mare" di Leopardi? Cullati da un mare ancentrale, ci si abbandona alle riflessioni più intime e personali del proprio essere; la depressione libera ogni pensiero in un pericoloso ed interminabile circolo vizioso paurosamente cinico e distruttivo. L'inaspettata variante in explicit introduce un punto interrogativo: insperato ottimismo o dolce rimembrare delle passate cose? Non mi fermerò a parlare delle altre composizioni, è compito dell'ascoltatore carpirne la più intima natura e farla sua. Suo il piacere di ascoltare 'Springtime Depression' in ogni sua traccia e trarne proprie riflessioni.

Concludo la mia recensione con un'altro consiglio. Non abbiate alcuna fretta nel cercare di comprendere questa opera. Sarà lei a farsi comprendere da sè. Aspettate il momento propizio, attendete quell'attimo di disperazione...... e lei sarà lì, racchiusa in un insospettabile dischetto di plastica nero, pronta ad intrappolarvi, a cullarvi, a blandirvi, nell'oscurità delle sue trame.

Vi farà sua, con la sua rabbia impotente, con il suo rimembrare e con le sue lacrime.

[Nota di Arkhos: non pongo mai un voto numerale, geometrico, stellare che sia perchè solitamente tale voto "vizia" la lettura della recensione da parte dell'utente medio, non voletemene]

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