A volte il tempo è proprio beffardo. Fossero usciti negli anni 80 questi Fragore sarebbero stati delle star mondiali, catapultati nel gotha della musica heavy.

Nel 2012, invece, siamo di fronte a una band che in questi anni ha fatto una gran fatica a emergere e lo evidenzia ancor più oggi con questo “Armored”. Di che si tratta? Di un mini che funge da antipasto in attesa del nuovo album previsto per il 2013, una sorta di presentazione di quel che sarà… E che ne sarà di questi Fragore?! Bella domanda, in quanto i musicisti hanno pensato bene di inserire quanti più elementi possibili nel loro sound, riuscendo quasi a disorientare l’ascoltatore. Thrash metal, heavy, growl, melodia, elettronica… Di tutto e di più. L’apertura è affidata a “White Dust” brano che lascia a elettronica e ritornello ripetuto allo sfinimento il compito di incuriosire l’ascoltatore, seguita da una “Burn” che in apertura ricorda moltissimo il nu-metal anni 90 stile Mudvayne (e fin qui potrebbe anche essere appetibile) per poi perdersi nuovamente in un ritornello che definire ripetitivo è riduttivo e un finale in crescendo con tanto di ritmiche serrate e growl cavernicolo di sottofondo. Proseguendo eccoci spiazzati con “Sad People”, il brano più vario e interessante di questo EP dove i Fragore svelano un’anima rock che non t’aspetti mixata a un finale tipicamente thrash metal. La chiusura è affidata a “Earth” dove l’elettronica sprigiona tutta la sua potenza e la voce melodica si dimostra decisamente più in forma rispetto a quella growl.

Quattro brani che sinceramente non riescono a dare imput certi all’ascoltatore, nonostante alcune cose siano ben chiare: per il disco vero e proprio bisognerebbe lavorare sodo soprattutto su elettronica e partiture alternative rock, dare meno spazio al growl e infine evitare ritornelli ripetuti all’infinito, pessimi già negli anni 80 figuriamoci oggi. Insomma che altro dire…

Aspettiamo e vediamo che ci tirano fuori questi Fragore!

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