Quell’Espressione Musica altri non era che Francesco Baccini.
A dimostrare ciò bisognerà attendere il 1989, anno della sua conferma ufficiale. Esce il suo primo lavoro ufficiale sotto la CGD, intitolato “Cartoons”. La copertina ricalca fedelmente il titolo, raffigurando un dipinto di Betty Boop realizzato da Vincenzo Mollica nel tentativo di imitare un quadro di Tamara De Lempicka.
Ascoltando il lavoro, si rimane già sbigottiti dal virtuosismo di cui Baccini è dotato. Un suono abbastanza spedito che contribuisce a dare un effetto a sfondo comico per ogni canzone, non togliendo ad ognuna di queste la possibilità di essere poesia o riflessione, magari allo stesso tempo. Ma la caratteristica principale di questo suo lavoro è proprio l’ironia, che lo accompagnerà per un altro po’ d’anni.
E’ un Baccini che fa di tutto. Si immedesima in vari personaggi: un “cocco di mamma” (“Figlio Unico”) che sogna una donna che “non parli, che cucini, che mi stiri le camice e che mi lavi anche i calzini”, un gatto innamorato di una sua consanguinea (“Penelope”) sotto un tappeto di note stile ‘700, un uomo che preferisce unirsi ad un gruppo di scouts anziché aspettare la sua Gilda alla stazione (“W Gli Scouts”), e un vucumprà marocchino (“Vendo Tuto”), secondo Baccini all’epoca realmente esistito, in un momento in cui lui, assieme a degli amici, fu spettatore di un momento di intolleranza sfociato in tragedia.
Fino a descrivere semiseriamente quelle belle ragazze avvenenti all’apparenza (“Fotomodelle”), ricordando una “Viola” che aveva “il corpo ovale ai tempi della scuola”. Oppure “Rambo-Rsè” (firmata da Giorgio Conte), dove, prendendo di mira gli uomini alla Stallone, ne invita uno per soddisfare la propria moglie, cercando di dimostrare una certa virilità.
E’ presente anche un tentativo ben riuscito di satira (argomento che Francesco riaffronterà negli anni a venire), come nella sopraccitata “Mamma Dammi I Soldi”, dove se la prende con l’ambiente discografico, “Manager”, dove si lamenta dell’assenza di qualcuno che sappia curare la sua persona e renderlo competitivo nel mondo, o “Armani Cambiami Il Look”, dove quel “Manager” di cui sopra vuole emergere anche nel campo estetico, con l’aiuto di uno stilista.
Non mancano le canzoni d’amore: “Ti Amo E Non Lo Sai”, forse la vera e propria ballad del lavoro, “Il Moscerino”, un dialogo faccia a faccia tra due innamorati, dove questo moscerino simboleggia gli imbarazzi di certe relazioni, e “Golf” (b-side di “Mamma Dammi I Soldi”, composta con Sergio Conforti aka Rocco Tanica e presente assieme a questa solo nella versione CD del disco), dove una lei colpisce lui con un colpo maldestro proprio durante una partita a golf. Quel lui, che si era innamorato di lei, ha a che fare nel modo più inaspettato con le pene d’amore (“E’ stato un amore lancinante / e da quel giorno io non ci vedo più…”).
Concludo menzionando “I Wish (Medley: I Wish / I Wish I Could Afford To Live The Life I'm Living)”, il cui titolo fa riferimento ad un medley con una canzone in inglese stile anni ’30, il cui ritornello simula un po’ lo stile di quell’epoca (un po’ come faranno Elio e le Storie Tese per “La Bella Canzone Di Una Volta”). Ma la canzone, in quanto sembra sia stata scritta interamente da Baccini, è semplicemente una finta cover. Ma divertentissima.
La critica lo riteneva all’epoca un nuovo Paolo Conte. Altri invece lo collocavano come erede di Rino Gaetano, che lo stesso Baccini ammira ai livelli di Jannacci e del suo futuro amico De André. Ad ogni modo, “Cartoons” non può sfuggire a chiunque abbia voglia di sentire una certa forma di cantautorato ironico e sincero. Andrebbe ascoltato almeno una volta nella vita. Per poi riascoltarlo se lo si è gradito. Peccato solo che al giorno d’oggi non sia facilissimo da trovare…
…forse è il caso di dire “meglio sbattersi per quel che merita davvero”?
Elenco tracce e testi
01 Figlio unico (03:07)
Io sono figlio unico
e odio la domenica
suonicchio la melodica
così…
E sono figlio unico
pure di madre vedova
magari un po’ nevrotica
con me…
Tu
che mi hai detto sì
tu non sai con chi
stai parlando
tu
vuoi vivere con me
ma non sai che io
sto cercando
una che non parli, che cucini,
che mi stiri le camicie e mi lavi anche i calzini…
Io sono figlio unico
con una sorella a carico
lei suona l’arpa celtica
così…
Io sono un caso clinico
magari anche poliedrico
d’infantilismo cronico
io sì…
Tu
che mi hai detto sì
tu non sai con chi
stai parlando
tu
vuoi vivere con me
ma non sai che io
sto cercando
una che non parli, che cucini,
che mi stiri le camicie e mi lavi anche i calzini…
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