Se dovessi suggerire a qualcuno un disco per avvicinarsi a Guccini, suggerirei sicuramente questo.
Trovo infatti che il nostro renda molto meglio dal vivo che in studio, e che la forza della sua voce, delle sue idee, e la passione infinita che trapela dalle sue esibizioni vadano a compensare in qualche modo le sue mancanze musicali, critica fondamentale che tutti in qualche modo gli muovono.
Personalmente detesto sentir parlare del Guccio come "pesante" e "noioso". L'ascoltatore attento non può non apprezzare il suo modo delicato di raccontare la vita e il dolore, e la sua schiettezza e la sua rabbia nei suoi (infiniti) pezzi di denuncia... e anche il suo modo di raccontare la politica è così poetico da non infastidire nessuno (ho conosciuto il Guccio tramite un amico assolutamente di destra... vorrà pur dire qualcosa).
Il disco si apre con la classica "Canzone per un'amica", pezzo di apertura di tutti i suoi concerti, e segue con "Autogrill", pezzo che personalmente mi fa sognare: alzi la mano chi non si è mai lasciato trasportare da un sogno di quel tipo... Nel disco ci sono ovviamente tutti i pezzi più famosi, ma delle menzioni particolari vanno alla struggente interpretazione di "Canzone quasi d'amore", dove l'accompagnamento di Biondini sottolinea la voce del nostro che, struggente, racconta la consapevolezza di un uomo che guarda alla vita con disincanto e che, proprio grazie alla consapevolezza cui è giunto ("vivere è incontrarsi, aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare, grattarsi!"), riesce ad emozionarsi per quello che ogni giorno la vita gli offre; "Venezia", che riesce ancora a farmi commuovere come dopo il primo ascolto, dipinto dalle tinte delicate, su cui spiccano le immagini crude degli ultimi attimi di vita di Stefania... e poi il terzetto d'eccezione "Eskimo", "Incontro" e "Vedi Cara", in cui si passa senza stonare dalla rabbia al sorriso malinconico passando per la nostalgia.
Tutto ovviamente è chiuso dalla roboante "Locomotiva", che riesce a far alzare il pugno anche a me che di politica non ne capisco niente.
Semplicemente perfetto.
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