"Apostrophe (‘)" esce nel 1974, e presenta una copertina basilare: la foto dello zio Frank, con la scritta dell'autore e dell'album. Io personalmente la trovo simpatica, sia per la faccia del nostro (anche se in "You are what you is" è un'altra cosa), sia per una mia interpretazione personale del suo moscone sotto ai baffi, che potrebbe essere l'apostrofo... (Sì, sono un pazzo).

L'album in sé è piuttosto breve (poco più di mezz'ora), ma il contenuto è ben concentrato e ricco di ottimi spunti.

Si parte con "Don't eat the yellow snow" (primo brano di Zappa a entrare nelle classifiche) e "Nanook Rubs It", due brani conseguenti ispirati ad un sogno che Zappa fece una notte. Sognò di essere un eschimese di nome Nanook: di colpo, dall'ingresso del suo igloo spunta un cacciatore di pelliccie, che assalta una piccola foca. In risposta, Nanook strofina della neve gialla (cioè pisciata da husky) sugli occhi dell'uomo, accecandolo.

La storia prosegue fino al brano Cosmik Debris (passando prima per St. Alfonzo's Pancake Breakfast e Father O'blivion), dove l'album cambia totalmente faccia. E subito dopo Excentrifugal forz, arriviamo alla title track, la più interessante dell'LP. In questo brano, come anche in altri due o tre precedenti, incontriamo dei superbi assoli di chitarra, e degli ospiti d'onore, ovvero il bassista e il batterista dei Cream (Jack Bruce e Jim Gordon). Gli ultimi due brani sono Uncle Remus (con un assolo su sottofondo relax e cori) e Stink Foot (la track più lunga - 6:32).

Con un po' di attenzione, vi sarà possibile trovare dei riferimenti a "The Grand Wazoo" e "Weasels ripped my flesh". E' invece evidente il possibile collegamento con l'album precedente, "Over-nite sensation" (a mio parere un pochino più bello, ma questi guitar solo non li batte!).

In sostanza, un'ottima (e bizzarra) aggiunta alla collezione di Zappa.

Voto 4/4 e mezzo.

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