Sono passati soltanto tre mesi dalla prima release dei Frentrum ed eccoci di nuovo con in mano un loro prodotto: "Dalle Profondità".
Un EP di 22 minuti circa nel quale snocciolano su CD i brani presenti nella DEMO (ma in nuova veste) e rendono più appetitoso il tutto aggiungendo una bonus track (qui ghost-track). Riesumando delle INFO presenti su internet, i Frentrum nascono da una costola dei Malanoctem e tirano fuori tutto il loro marciume rispolverando i fasti del Black Metal Norvegese anni '90, quello della seconda ondata per intenderci (per info biografiche più dettagliate vi rimando alla recensione di DEMO 2014).
I Frentrum trovano qui la giusta alleanza con un etichetta underground che produce in maniera professionale questo dischetto: la Veneta "Land Of Fog Records".
Ottimo l'artwork e ottimi gli inserti!Come già fatto con la tape, i Frentrum allegano al loro CD una splendida toppa, un poster A3 e un inserto alquanto curioso: una pagina della bibbia strappata. La seconda traccia "E che Tornino a Bruciare..." ha a che fare con questa scelta?La legna arsa delle Stavkirke torna a fare capolino, cosi come la figura di Varg Qisling Larssøn Vikernes. Non credo ci sia una coincidenza in questo senso, basta ascoltare il pezzo per rendersi conto di che cosa si stia parlando.
La grafica, l'idea dei tre pezzi e tutto il resto mi ha riportato ancora una volta alla mente Burzum. Sembra di trovarsi di fronte ad Aske parte seconda, lo storico EP del 1993 che ha molto in comune con questo CD.
Le traccie presenti sul CD puzzando quanto le pagine ingiallite di un libro dimenticato in soffitta, non c'è nulla di nuovo dopo la buona DEMO partorita, ma finalmente possiamo ascoltare i pezzi su un supporto più moderno...speriamo che mantengano questo formato e che la prossima uscita non la fanno su bobina aperta da 7 pollici...
"DEMO" 2014 infatti è uscito limitatissimo in cassetta ed è stato un problema poterlo ascoltare per chi non come me, ha una vecchia piastra infilata sotto lo stereo. Sin dal rudere in copertina (rigorosamente in bianco e nero), non ci sono dubbi sull'intenzione dei nostri: curare e arrangiare delle canzoni che suonano ammuffite soltanto a leggerne il titolo. Come detto, questo EP "Dalle Profondità" rilegge in diversa chiave quanto fatto sulla DEMO '14 e mantiene alto il tiro e conferma la loro abilità nel ricreare determinate atmosfere.Non aspettatevi nessuna novità, tranne la bonus track presente in coda alla terza traccia, la registrazione e la velocità leggermente più alta in fase di esecuzione.
Ora il suono si fà più intellegibile e comprensibile e la nuova veste calza a pennello sulle composizioni: nulla è lasciato al caso! La produzione è secchissima, comprensibile e priva di orpelli moderni.Niente batteria triggerata, niente suoni compressi di chitarra, niente voci sovraincise e finalmente un basso pulsante e ben udibile (cosa che nel Black Metal moderno è quasi totalmente impossibile rinvenire).
Partiamo con "Dalle Profondità", un brano debitore al Varg della prima era: ossessivo, malinconico, spento e molto ripetitivo.8 minuti di stillicidio che ci introducono alla vera essenza dei Frentrum, chiude sul finale con dei cori maestosi che ricordano lontanamente anche Graveland e Summoning. Come seconda traccia troviamo la già citata "E che Tornino a Bruciare...", un brano semi-strumentale ove lo sfrigolio delle fiamme crea il generoso tappeto per un riffing ripetitivo angosciante e subdolo che dura più di 4 minuti.Le urla inumane di Falco mettono l'accento sulla qualità della traccia rendendola davvero spettrale e ben pensata.La mia idea è sempre la stessa, non occorre scrivere un brano con 40 riff per risultare geniali o personali: basta suonarne quattro e saper creare il giusto mood. Passiamo alla prima cover presente sull'EP: "Transilvanian Hunger" dei Darkthrone.Qui abbiamo un ulteriore rilettura del Black Metal.Chi ama veramente cio che fa, riesce a ricreare cio che ha sempre amato, ecco perchè posso tranquillamente dire che mi trovo davanti a una delle migliori cover dei Darkthrone che abbia mai ascoltato.Leggermente più veloce di quella proposta su cassetta e sorprendentemente più lenta dell'originale, qui i Frentrum realizzano il salto di qualità riproponendo un classico che ormai va per i 20 anni. Riescono cosi a svecchiare un opera d'arte e a reinterpretarla senza scimmiottare i maestri.Eccellente.Troviamo di nuovo i cori, punta di diamante atmosferica di questa riproposizione.
Ultima traccia la ghost track che non compare nemmeno nella tracklist: "Die When You Die" di GG Allin.Un'altra cover? Si! Ma che cover!
Dimenticate quanto fatto gia dai Taake oppure dai Whiskey Ritual: qui ci troviamo davanti a un estremizzazione riuscitissima.Si sà, il legame tra il Punk ed il Black Metal è stato sempre fortissimo, ma qui posso tranquillamente dire che il connubio rasenta la perfezione.La frase iniziale messa a capo del brano dice gia tutto a gran voce: "Figli di pu**anaaaa!"... Bisogna aggiungere altro? Gli ultimi Darkthrone ci hanno abituato a bordate del genere, qui troviamo però una realizzazione grezzissima che rende ancora più sporca la versione originale.
In conclusione, promossi.Un 4 su 5 se lo sono guadagnati.Sia per l'ottima realizzazione, sia per aver centrato gli intenti e sia per la coerenza espressiva del loro lavoro.
Attendiamo il disco a questo punto.
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