Di male in peggio; nel senso che addirittura in homepage c'è Mario Merola. Ogni mio commento risulta superfluo.

Urge (overkill) intervenire con immediatezza. "A ga pensi mi" si dice qui in Ossola.

Settembre 1994: a distanza di un paio di settimane la "Earache Records" getta sul mercato due dischi formidabili; tra i migliori, insieme ai Napalm Death, di quell'annata nella terra d'Albione. Mi riferisco ai nuovi lavori di Fudge Tunnel e Godflesh.

I Fudge Tunnel di Alex Neport vengono da Nottingham e giungono al loro terzo e definitivo album; purtroppo anche l'ultimo perchè l'anno dopo termineranno la carriera. Scarsa considerazione, scarsissime le vendite. Ce li siamo "cagati" in quattro gatti anche qui in Italia; peccato perchè il trio "spaccava".

Sono stati tra i più cupi e violenti esponenti di quel malessere periferico sorto nelle orripilanti periferie inglesi; molto meno industriali rispetto ai colleghi Godflesh. Più tradizionalisti, con un suono sempre ossessivo, livido, "chiuso". Che ti penetra nella pelle con disastrosa efficacia.

Copertina eloquente ed una musica che si muove in titanica maniera tra riff di chitarra alla Prong e grigie desolazioni post-industriali che richiamano i Sepultura di "Chaos A.D.".

L'andamento di quasi tutti i brani è lento, asfittico (ed allora il termine di paragone si avvicina ai Neurosis); incessanti, fluide e ben presenti le durissime linee di basso, mentre una squadrata batteria chiude il cerchio.

Micidiale la pesantezza delle due iniziali canzoni: "Random Acts Of Cruelty" e soprattutto "The Joy Of Irony". Sono ancora una volta le distorte chitarre a spadroneggiare, ricordando la tempestosa ripetitività del Noise-Rock di Helmettiana memoria.

Alex si è poi fatto conoscere come apprezzato produttore, lavorando con band come At The Drive In, The Mars Volta, Melvins, Block Party, Nailbomb ecc...ecc...

Adesso va meglio; spero anche per tutti voi dopo aver ascoltato il disco.

Diabolos Rising 666.

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