Nel 1981 ancora sottocontratto della Emi i Gang Of Four quartetto di Leeds (UK), gruppo politicizzato al massimo (il nome "la banda dei 4" si riferisce alla rivoluzione culturale cinese) pubblica "Solid Gold", secondo album della band Marxista, un altro capolavoro dopo la grande uscita del primo album "!Entertainment!". "Solid Gold" è il seguito del primo, stavolta i brani sono però più curati e più lunghi (10 brani contro la quindicina del primo). Il disco è certamente più Funky, mantenendo sempre le sonorità e l'ossessività del primo.

Lo sballo inizia subito con "Paralysed", accattivante pezzo in cui il basso e la batteria incantano l'ascoltatore che non può oramai sfuggire all'ascolto di questo capolavoro, la parte del canto è un parlato altrettanto ossessivo che è rifinito da una splendida chitarra che rifinisce quà e là con dei pulitissimi armonici tipo Fender. Il pezzo sembra più volte finito ma riattacca improvvisamente con il suo magico giro di basso. E' una chitarra incavolata ma meno stridula ad aprire il secondo brano "What We All Want", ritmi tribali accompagnano questa protesta, questa splendida protesta, la voce sempre supplicare il pubblico di seguirlo ed entrare con lui nel vortice e cantare, cantare ..."Could i be happy with something else"... questa è la parola magica! "If I Could Keep It For Myself" è tutto un delirio di basso, come del resto tutto l'album, il cantato stile spelling del titolo è retto dalla voce solista che va proprio a nozze con il Basso (la maiuscola in onore del gran basso), questo capolavoro ha una delle parti ritmiche più belle degli anni '80, il brano si conclude con un accordo secco. Si prosegue con "Outside The Trains Don't Run On Time", stessa ricetta: il brano sembra più quieto ma al ritornello il Funky entra nelle tue gambe e non puoi stare fermo devi muovere quel maledetto culo al ritmo di un basso da Oscar!!!"... It' s expression pa pa pa!!!..." che roba, ascoltare per credere!!! "Why Theory" chiude la prima facciata: questa canzone inizia con un inusuale synth e la solita batteria con charleston in levare, un duetto vocale caratterizza questo pezzo, la prima voce parla la seconda fa un coro spettacolare.

La seconda facciata si apre con "Cheeseburger", il panino è raffigurato anche all'interno della busta interna (nell'altro lato della busta c'è la copertina però in bianco e nero ), brano meno tetro, scambi di fraseggi tra basso e una chitarra menefreghista dominano in questo pezzo, si sente anche una voce megafonata nell'intermezzo. "The Republic" ha stavolta un semplicissimo basso ed il cantato in primo piano, molto melodico in confronto agli altri pezzi. "In The Ditch" è il capitolo più cupo del disco, una chitarra vibrante ed una batteria tribale dominano il pezzo fino al ritornello dove la batteria quasi sparisce e lascia spazio a voce e chitarra; bella la fine con l'intermezzo di solo basso ed un cambio lieve di melodia. "A Hole In The Wallet" è un brano spensierato, stranamente cantabile e molto alla Clash nei punti in cui canta. Il disco si chiude con "He'd Send In The Army", stonature dei cantanti caratterizzano il pezzo insieme al basso che sale e dopo poco scende nella parte più bassa della tastiera creando uno dei più bei suoni mai trovati in un basso e concludendo questo album nel migliore dei modi.

Il disco è sicuramente tra i più bei dischi della storia (100), forse meglio anche di "Entertainment!", richiede però infiniti ascolti perchè complicato e non di prima presa.

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