I Rush sono una delle band più importanti della storia del rock, e su questo non ci piove. Inutile ribadire ancora una volta come album quali ''Farewell To Kings'' o ''2112'' o ancora ''Hemispheres'' abbiano contagiato schiere di ascoltatori ed artisti, tanto da far credere che, in loro assenza, la scena Progressive e Metal attuale sarebbe stata completamente diversa.
Geddy Lee, cantante-bassista-tastierista e principale compositore (insieme ad Alex Lifeson) dello storico ensamble di Toronto, ha da sempre incarnato l'invidiata fisionomia del musicista ''a tutto tondo''. Ebbene, sul finire del 2000 pensò bene, approfittando di una pausa forzata della band madre dovuta alle peripezie sciagurate del batterista Neil Peart (più di una persona iniziò a prevedere lo scioglimento del gruppo), che era arrivata l'ora di pubblicare qualcosa di suo al 100%, ''My Favorite Headache''.
Contattato il vecchio amico Ben Mink (chitarrista della prog band FM) e grazie anche al contributo alla batteria di Matt Cameron (Soundgarden e Pearl Jam), Geddy diede sfogo ad una delle cose che, da sempre, gli riesce meglio vale a dire scrivere canzoni, dimostrando (come aveva già fatto il compare Lifeson con ''Victor'') di saper confezionare un'opera elegante, ispirata ed intensa.
Prendiamo, ad esempio, la title-track, con il basso martellante à la Primus (beh... sarebbe più consono dire che il basso di Claypool ricorda quello di Geddy Lee in verità!), il riff disteso e l'improvvisa apertura melodica del refrain che ti lascia inchiodato alla sedia, tra suggestive note di piano e la caratteristica voce di Lee: un pezzo molto vicino alla perfezione. Certo, era naturale che alcuni spunti tipici dei Rush finissero per palesarsi, specie nelle melodie; è il caso di ''The Present Tense'', che sembra venir fuori dalle sessioni di ''Test For Echo'' o di ''Counterparts''. D'altronde con un testo come ''When you lose the past, the future makes no sense'' non poteva essere altrimenti!
Attenzione però, si tratta di alcune influenze e niente più, dato che ''My Favorite Headache'' splende di luce propria, presentando qualche intuizione che, con tutta probabilità, difficilmente avrebbe trovato spazio nei lavori della band canadese. Mi riferisco alla incantevole ballad ''The Angel's Share'', pezzo piuttosto inconsueto con i suoi dolci archi e le sue orchestrazioni che prendono il sopravvento, o alla vivace e funkeggiante ''Home On The Strange''(di grande effetto il ritornello). Ma il brano preferito dal sottoscritto è senza dubbio ''Working At Perfekt'': un arpeggio stoppato che introduce una traccia cupa e seducente, complessa ed immediata allo stesso tempo, dove giocano ancora un ruolo fondamentale gli archi e gli arrangiamenti.
A suo tempo comprai quest'album più per crisi d'astinenza da Rush che per una cognizione ben precisa, preparato ad accantonarlo, dopo alcune settimane, nel ''reparto polvere'' della mia soffitta per chissà quale insignificante esistenza. A distanza di 10 anni posso pacatamente rivendicare il mio orgoglio nel possedere uno degli album solisti più sinceri e consigliati, che ascolto tuttora con estremo piacere.
Decisamente il mio mal di testa preferito.
Elenco tracce testi e video
01 My Favorite Headache (04:44)
One Man Standing
On The Plains Of Abraham
Watching A Damaged Sunrise
One Man Standing Near The Edge
Of A Quiet Breakdown
I Watch The Sea
It Helps To Anchor Me
I Watch The Sea
It Helps To Anchor Me
Once You Start Hiding
You Keep On Hiding
Till Your Paranoia Calms Down
Once You Start Watching
You Keep On Watching
Till You’re Tied Up And You’re Spellbound
Just Between
The Ice Ages Anyway
I Want To Talk
But I Haven’t Got
Too Much To Say
I Don't Mean
To Be So Nihilistic
Forgive Me If
I Seem To Be Too Realistic
Once You Start Running
You Keep On Running
Till Your Muscles
Start To Breakdown
Once You Start Falling
You Keep On Falling
Till You Hit The Cold.
Cold Ground
I Watch T.v.
What Do You Want From Me
I Watch T.v.
What Do You Want From Me
Just Between
The Ice Ages Anyway
I Want To Talk
But I Haven’t Got
Enough To Say
I Don't Mean
To Be So Nihilistic
Forgive Me If
I Seem To Be Too Realistic
Once You Start Hiding
You Keep On Hiding
Till You Feel
You're Safe And Sound
Once You Start Watching
You Keep On Watching
Till You're Tied Up
And You're Spellbound
I Watch The Sea
It Helps To Anchor Me
I Watch The Sea
I Saw It On T.v.
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