Nati nel 2008 e con all’attivo un debutto omonimo pubblicato da Bagana Records, i varesini Generation.On.Dope fanno il loro ritorno con “Ghosts”, licenziato dall’etichetta britannica Futurebeat. Il disco è composto da undici tracce originali e una cover del brano “Burn” dei Cure, scelta decisamente coraggiosa che premia però i musicisti, ormai rodati in ambito alternative rock. E proprio su questo genere si struttura l’intero disco, molto più versatile e coraggioso del suo predecessore e ricco di tante sfumature capaci di renderlo appetibile anche a chi non ama questa tipologia di musica.

Fortemente accentuato il lato melodico, i quattro musicisti hanno cercato poi nel contrasto emotivo lo spunto sul quale strutturare il tutto riuscendoci a dovere. Si passa così da brani tendenzialmente eleganti e abbigliati di tutto punto a episodi dove a emergere è soprattutto l’aggressività, dove ritmiche e chitarre si avvicinano di molto a ciò che si è soliti sentire in ambiti hardcore/metal. L’alternanza tra queste due distinte fasi in ogni brano non sembra certo casuale, quasi come se “Ghosts” fosse in fondo un concept album.

I riferimenti si possono trovare soprattutto nel rock made in U.S.A. - genere che i Generation.On.Dope conoscono bene -, soprattutto nei lavori di Papa Roach (coi quali hanno anche condiviso il palco nel 2011 a Varsavia) e perché no, primi Foo Fighters. Alcune possibili hit come “Am I The Sun?” e la titletrack sono poi la ciliegina sulla torta di un disco ben congeniato e ricco – come dicevamo – di emozioni. Buona anche l’interpretazione vocale di Simone Zuccarini, decisamente più a suo agio nelle situazioni più melodiche del disco e da rivedere nei momenti più “hot” del disco. Pollice alzato quindi, peccato solo per l’artwork poco impattante.

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