Ancora un'operazione-fuffa.

L'ennesima, che stavolta coinvolge uno dei gruppi più amati del nostro passato prog. (e oltre). I Genesis, pare che si siano riuniti e abbiano "sfornato" un triplo CD chiuso in un cofanetto extra lusso. Doveva essere un "antologia completa" a sentir loro ma qui le belle parole si infrangono sulla fredda parete asettica della realtà.

Un triplo album fatto di canzoni belle e indimenticabili con canzoni imbarazzanti per bruttezza e banalità. Nel primo CD abbiamo "The Knife", "The Musical Box", "Supper's Ready", "The Cinema Show", "I Know What I Like (In Your Wardrobe)", "The Lamb Lies Down On Broadway", "Back In N.Y.C.","The Carpet Crawlers" e l'ultima"Ace Of Wands" di Steve Hackett... e direi, niente da aggiungere.

Ode e celebrazioni d'ogni genere al genio creativo di quegli anni!

Anche se, capirete anche voi che MANCANO un sacco di brani immortali (vedi "Nursery Crime" o "Firth of Fifth", per esempio), ma passiamo oltre e facciamo finta di niente. Nel secondo CD cominciano le perplessità: canzoni come "For a While" di Banks o "Easy Lover" di Collins o l'orrida "Silent Running" di Rutherford ci fanno capire come l'alchimia-Genesis fosse inarrivabile coi progetti solisti. Canzoni arrangiate male, cantate banalmente e mosce come poche.

Nel terzo CD, poi, cominciano i primi conati di vomito.

"The Living Year" (sempre di Rutherford, altro "miracolato" della storia musicale come Ringo Starr) sembra una canzone di uno spot Bauli, coi cori dei bambini... nauseante, a dir poco. Per non parlare di "Red Day on Blue Street" di Banks, davvero imbarazzante per banalità e arrangiamenti da Wham anni '80. Brutta brutta. Come sempre, l'unico "a salvarsi" in corner sono sempre Peter Gabriel (con certe perle come "Biko" o "Solsbury Hill" o l'intensa "Signal to Noise" di sapore arabeggiante) e Steve Hackett ( con "Nomads" sfodera piccole perle di eleganza e stile con un brano quasi di musica classica). L'unico che, se vogliamo, ha portato avanti più che egregiamente il marchio-genesisiano dal 1977 in poi.

In pratica questo cofanetto è un'accozzaglia di generi e stili che crea più confusione (e serio imbarazzo) che altro. Cosa volevano dimostrare? Perchè pubblicare materiale così diverso e variegato a marchio "Genesis" facendo più danni che altro? Ahh... soldi? Certo, non vedo altro motivo plausibile, onestamente. Ma altrettanto onestamente avrei preferito una reunion live della formazione originale (mezz'oretta di concerto, niente di più, coi brani fino al 1977) e li avrei seguiti per andarli a vedere in capo al mondo! Così è solo un fiacco "canto del cigno", un ultimo colpo di reni per un "Vaso di Pandora" ormai consunto, vuoto e a questo punto... altamente "sputtanato".

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