Dopo le fantastiche atmosfere del live "Playing The Fool", i Gentle Giant sono costretti, loro malgrado, a cercare in altri lidi sonori il loro successo. Come già manifestato, intorno alla fine degli anni '70, il progressive non è più una forma musicale che desta enorme interesse di pubblico. Si avvicina il punk con le sue chitarre dure e veloci ed il pop con brani di semplice struttura ed immediata fruizione. I Gentle Giant capiscono che la rotta deve essere in qualche modo variata.

Dalle sessions, successive alla tournèe del 1975/76, esce nel 1977 "The Missing Piece" (su Chrysalis), il primo album dei Gentle Giant che può essere considerato "Pop". A conferma di quanto detto, la dimostrazione è la pubblicazione di due 45 giri (sempre su Chrysalis) tratti dall'album: "I'm Turning Around / Just The Same (Live)" nell'agosto del 1977 e "Two Weeks In Spain / Free Hand (edit)" nell'ottobre del 1977" entrambi con i brani del lato B estratti da precedenti LP: rispettivamente da "Playing The Fool" e da "Free Hand". La grande esperienza e qualità tecnica del gruppo cerca comunque di trarre il meglio dal proprio background, presentando un disco tutt'altro che scadente formato da brani spesso brevi e relativamente semplici. E' importante evidenziare come "The Missing Piece" non sia una pietra miliare del repertorio della band (proprio per l'incontrovertibile nuova tendenza pop) ma ascoltato individualmente e non paragonato alle gemme degli anni passati, si ritaglia un giudizio alquanto interessante.

Il disco si divide artisticamente in due tronconi ben distinti, tra l'altro coincidenti con le due facciate del LP: il lato A con brani di chiara indole pop e di rapida assimilazione, il lato B che per certi versi ricorda ancora le memorabili trame progressive della prima metà degli anni '70. "Two Weeks In Spain" è un divertente e fresco rock per chitarra elettrica, cantato da Derek (come quasi tutti i brani del disco), che descrive lo spaccato della vita inglese nettamente distinta dalle altre realtà mondiali. Derek canta in questo brano con un accento inglese tipico della "Working Class", per rafforzare i contenuti pretestuosi del testo che sbeffeggiano i compatrioti abituati a recarsi in Spagna per trascorrere i periodi di vacanza e spendere il loro tempo ed i loro soldi in Night-club e discoteche. "Im Turning Around" è invece uno splendida e delicata ballata che ricorda, nel refrain, alcuni micidiali jingle cari ai Genesis di Peter Gabriel. In evidenza, su tutta la scena sonora, le immancabili tastiere di Minnear (organo Hammond in primis) ed i magnifici giri di basso di Ray Schulman sui cori. "Betcha Thought - We Couldn't Do It" è un altro rock molto tirato e divertente con la chitarra di Green (splendidi riff in assolo) e la batteria di Weathers in grande spolvero. "Who Do You Think You Are" è l'ennesimo e solare pop dai tratti marcatamente funky-jazz, ma dall'inconfondibile marchio Gentle Giant. Interessantissima la stesura di chitarra-basso e batteria che è, ripetutamente, eseguita in alternanza al refrain del pezzo. Curiosa l'inserzione, verso la fine del pezzo, di un inciso che riprende il vecchio brano "The Runaway" da "In A Glass House", proprio prima della parte vocale "and yet all his joy is empty and sad… ". "Mountain Time" chiude il lato A con ammiccanti riff blues e straordinarie costruzioni basso-piano elettrico. Forse troppo forzati e poco adatti gli inserti in backing vocals delle coriste (novità per i Gentle Giant).

Il lato B ci riporta incredibilmente ai gloriosi fasti del passato. Quasi con noncuranza dei tempi, i Gentle Giant si distaccano dal pop-rock del lato A per regalare altre pagine progressive memorabili. La vertiginosa e medievale ballata "As Old As You're Young", unica canzone cantata dalla sublime voce di Kerry e qualificata dall'incredibile orda di tastiere dello stesso Minnear, propone un breve inserto in madrigale e degli ottimi assoli all'elettrica di Green. "Memories Of Old Days" è l'autentica gemma del disco. Probabilmente, tra i pezzi migliori dell'intero repertorio della banda del Gigante Gentile. Atmosfera rarefatta, introdotta dall'acustica di Green e dal suono flebile dei fiati che trasportano il pezzo alle liriche di Derek, forse più adatto a brani più irruenti e da urlatore. Il fraseggio continuo tra le due chitarre acustiche e le splendide coreografie alle tastiere, evocano un lungo sogno medievale. Ottimi i riscoperti cambi di ritmo e la disparità di ritmo che caratterizzava il marchio di fabbrica del gruppo nei dischi più vecchi. La canzone ha dei chiari e forti riferimenti al racconto di George Orwell intitolato, in lingua originale, "Coming Up For Air". Estrema e tirata è "Winning" dove Derek può tornare a cantare a squarciagola tra lunghi e curiosi passaggi strumentali. Un miscuglio sonoro dove nessuno strumento assume carattere predominante, forse il basso è il filo guida di tutto il pezzo che evidenzia l'accurato lavoro alle percussioni di John Weathers.
"The Missing Piece" si chiude con la roboante "For Nobody", una delle tracce più esplosive del repertorio. Una decisa performance alle tastiere introduce il pezzo, costruito su una vigorosa linea rock elettrica.

In definitiva "The Missing Piece" è un disco (snobbato dalle charts europee ed americane) che fonde il rock dei Gentle Giant con il pop che le classifiche richiedono nel 1977. Un difficile ma riuscito lavoro di fusione che non scontenta del tutto i vecchi fans e lascia in vita i Gentle Giant nel nuovo panorama musicale. Curiosità: nel brano "Betcha Thought We Couldn't Do It" è presente un riff di chitarra dodici corde ripreso da un brano tuttora inedito dal titolo "Evil Woman". Il brano dovrebbe risalire al periodo precedente l'uscita del disco d'esordio omonimo ddel 1970.

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