"Fu un altro Sessantotto, senza molotov e senza barricate, nell'estate rovente di Saint Tropez. Ma quella bandiera tricolore che sventolava sotto la Madrague segnò un'epoca, come la contestazione che bruciava le piazze e occupava le università [...] Noi, i ragazzi italiani di Saint Tropez, per piacere, per conquistare, dovevamo lottare contro gli straricchi. Io non avevo la Ferrari o la Rolls Royce e nemmeno lo yacht da trenta metri; me la giocavo tutta con la mia faccia e quella era la sfida piu' eccitante. Gunther Sachs, ex marito di Brigitte, playboy e miliardario, scendeva dal suo elicottero vestito da Dracula, lanciava tonnellate di rose rosse, entrava nel porto con il suo Aquarama sparando candelotti fumogeni. Io ballavo il flamenco sul tavolo prendendo a calci i bicchieri. Piedi nudi, jeans, capelli al vento e via. Vaffanculo. [...]" 

Un viaggio affascinante attraverso un'Italia che che è molto diversa da quella che di solito ci raccontano quando si parla del '68: si divorano le pagine di questo libro che racconta in modo onesto e spudorato la vita esagerata di un uomo che ha bruciato ogni attimo, travolto da una joie de vivre irrefrenabile. Una storia piena di emozioni e di gioia, ma anche di tanto dolore, tanta malinconia. Un libro che trasuda vita da ogni pagina, da leggere tutta d'un fiato.

Giangiacomo Schiavi si dimostra al solito bravissimo, con uno stile secco e serrato che ti cattura fin dalle prime pagine, capace di trasformare quella che doveva essere semplicemente la biografia di una vita vissuta al massimo nel ritratto di una società troppo spesso snobbata a priori e, soprattutto, di una generazione che ha fatto storia a suo modo. Il ricordo del Tempo Perduto si fa racconto, celebrazione e a tratti maledizione: non tornerà. Sopravvivono l'amicizia, la gioia e le emozioni, perché come saggiamente diceva Nietsche "la gioia comune, non il dolore, fa l'amico". Dietro all'angolo c'è sempre il rischio di sopravvivere a se stessi, di lasciarsi sopraffare da quello che è stato. Tutto questo però poco interessa a noi lettori: possiamo accontentarci di una storia affascinante che, stranamente, è passata quasi inosservata in libreria.

P.S.

La prima edizione, quella edita da Rizzoli, è ormai praticamente introvabile: il libro è stato ristampato con alcune modifiche nel 2003, con il titolo di "Io, BB e l'altro '68" dalla casa editrice Carte Scoperte.

 

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