Sono i contrasti a risultare dominanti all'interno del primo lavoro condiviso tra Gianluca Becuzzi (Limbo e Kinetix) e Fabio Orsi. Non tanto per il fatto che l'operato dei due musicisti porta alla coniugazione di tastiere e computer da un lato e chitarra dall'altro, ma per come gli abbinamenti sonori, le tessiture sovrapposte, i sample di vecchie (centenarie) trame blues vengono innestati nel contesto e per come i canti e la pioggia lavino via ogni scoria di modernità a fronte di un disco che comunque vive nella contemporaneità.
"Muddy Speaking Ghosts Through My Machines" è post rock esplorativo/rurale nato nell'era elettronica ed è ambient folk scarnificato (quasi in ottica micro wave). Ma soprattutto è un album che riesce a convogliare un profondo senso di serenità e a configurarsi come un perfetto esempio di narrazione tradizionale applicata a un sound che è qui e ora in questa forma, ma che potrebbe essere stato procreato nel passato. Praticamente in contemporanea, Becuzzi e Orsi si ripresentano con un altro lavoro, addirittura doppio, "The Stones Know Everything", che raccoglie otto tracce di indagine drone/ambientale ed elettroacustica dalle tinte crepuscolari/oscure (seppur sempre rassicuranti) e con un sentire di viaggio tra i suoni e le ombre che le caratterizza. Ma con meno ispirazione e anche con risultati più modesti e prevedibili rispetto all'opera precedente.
Infatti il 3/5 assegnato come voto complessivo è dato dalla media tra 4/5 del primo e 2/5 del secondo.
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