Un cielo grigio, ambiguo, odore di pioggia nell'aria e quella malinconia calda che pervade ogni meandro cavernoso del nostro ego... beh, se questa sensazione dovesse materializzarsi in suoni, una sola parola: GIARDINI DI MIRO'. Questo è il lavoro di debutto della band di Reggio Emilia, che esce nel 2001 per la Homesleep; Rise And Fall Of Academic Drifting è la ricerca spirituale, il cammino introspettivo di 5 ragazzi che sfocia in 8 tracce di ineguagliabile profondità artistica. Una musica che riesce a toccarti nel profondo, pochi suoni ma efficaci; un caldo riff di chitarra a cui si accompagnano progressivamente basso, violini, trombe, piano, un crescendo di sonorità che culmina con l’esplosione elettrica, distorta della seconda chitarra di Jucca, che sembra andare in trance. 8 tracce di rara tenerezza, leggerezza che sembrano comunicare l’inevitabilità degli eventi, la rassegnazione ma al contempo la rinascita; Chiudendo gli occhi i suoni si traformano in splendidi affreschi invernali, suoni che danno ispirazione… L’influenza di gruppi come Mogwai, Gybe, si fa sentire ma i Giardini di Mirò fanno un passo in più e a parer mio si discostano dagli stessi, si personalizzano, e creano qualcosa che mancava nel panorama post-rock. Un album che ha significato molto per me, e che rimane uno dei migliori dischi del 2001.
Sicuramente un acquisto d’obbligo per tutti gli amanti della buona musica in generale. S-U-P-E-R-B-I.
“...i’ve just prayed all the time, wasted time again
i’ve shocked all the skeptics
but i’m just the same...”
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