Chi sono questi? Già, chi sono i Giardini Di Mirò? Un gruppo straordinario. Di loro si sa pochissimo, anzi, io personalmente non so praticamente nulla, ma la loro musica mi parla al cuore dalla prima all'ultima nota, ed è questo che conta per me...Il loro album di debutto esce per la Homesleep nel 2001; considerati il gruppo più promettente dell'underground italiano, furono messi sotto contratto proprio da questa piccola etichetta indipendente. Il loro sound è infatti quanto di più "non-commerciabile" può esserci per una major: il disco contiene solo due canzoni cantate, il resto è interamente strumentale e la durata media dei pezzi sia aggira intorno ai 6 minuti e mezzo.

Gli archi si vanno a mischiare tra loro accompagnati dai fiati e supportati in maniera soffice dal classico trio chitarra, basso e batteria; a tratti i suoni possono ricordare i Sigur Ros, ma il continuo balenare di cambi di melodia li porta verso un gusto più tipicamente mediterraneo e molto distante dai ripetitivi echi nordici.
Sorprende la voglia di sperimentare nuove forme e strutture armoniche, la classe, l'inventiva e la delicatezza con cui le trame di ogni singola canzone si vanno compiendo. Le melodie sono orecchiabili ma non ripetitive, fantasiose ma non eccessive, e questo riesce, incredibilmente, senza dover emettere, nella maggior parte delle canzoni, nemmeno un vocalizzo.

Spesso dischi così sofisticati finiscono per implodere nella loro pochezza di suoni e contenuti ma, per fortuna, questo disco sfugge a questa regola, non sfociando mai in quel mare di noia e disinteresse che spesso inghiotte dei lavori così ambiziosi e innovativi.

Meravigliosi. Leggeri come una piuma

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