Nel 1994 ascoltai da un amico una cassettina registrata. Si trattava dell'album in vinile di Gigi Masin dal titolo "Les Nouvelles Musiques Du Chambre vol.2".
È inutile dire che cercai quell'album per molto tempo: non esiste un cd e l'etichetta (Sub Rosa) non lo stampa neanche più. Il genere è un suono minimale, ti fa pensare a un Eric Satie che suona il piano e che utilizza degli artifici elettronici. Un capolavoro. Indiscusso.

Nel 2001 ascolto l'album dei To Rococo Rot e noto che nel pezzo "Die Dinge des Lebens” c'è un loop identico a "Clouds" di Gigi Masin. Ovviamente tra i credits del disco c'è, ma è davvero nascosto.
Scrivo una e-mail all'artista veneziano per avere conferma: anche lui se n'è accorto, ma grazie a Björk, che in "It's In Our Hands" utilizza un sample attribuito ai To Rococo Rot. Björk quanto meno, dopo essere stata avvisata che il sample appartiene a GM, fa la signora e cita tra i credits il vero autore.

Il nuovo lavoro di Gigi Masin, realizzato assieme al poeta sperimentatore Giuseppe Caprioli, si chiama "Moltitudine in labirinto". È un lavoro estremamente minimale che ritrova le sue radici nella ripetizione infinita ed impalpabile di suoni rarefatti.
Al primo ascolto l'associazione di idee rimanda ai suoni classici (Eno) nonché all'ondata ambient molto in voga negli anni '90. Più concettuali le tracce scritte da Caprioli.
I brani che preferisco sono Aften, Coral e Vertical, dove il tocco di Masin è riconoscibile.

Non conosco gli altri lavori dell'artista veneziano, ma a mio avviso con la mia piccola esperienza di ascoltatore attento, Gigi Masin azzardando un po' di più potrebbe re-inventare l'ambient, per intenderci ciò che sul finire degli anni '90 hanno fatto i Boards of Canada.

Carico i commenti... con calma