Siamo nel 1994 quando quella sagoma di Giorgio Faletti si presenta al festival di Sanremo con un pezzo stranissimo, una sorta di cantilena rappeggiante. Il comico piemontese sta per svelare a tutti la sua poliedricità. E' la sua seconda apparizione al festival, la prima era passata buffamente e goffamente in coppia con Orietta Berti, quindi, per questa nuova apparizione nessuna aspettativa. Invece... 

Il testo è toccante: colpirà pubblico e critica, sfiorerà la vittoria e rilancerà l'immagine di un artista che negli anni a venire si dimostrerà abile a 360 gradi. Attore, comico, compositore, cantante e paroliere, ed oggi persino scrittore stimato e di successo. Nel brano si parla di una figura spesso derisa e poco gratificata: quella del carabiniere. Un lavoro sporco. Il testo però dice tutto, non serve che lo descriva. Posso solo dire che fu davvero stupefacente la prova di Giorgio Faletti.

Mettersi in gioco, e farlo bene. Svelare la sua vena drammatica, col rischio di essere frainteso. Un grande. Ecco il testo.

Forse possiamo cambiarla
ma e' l'unica che c'e'
questa vita di stracci e sorrisi
e di mezze parole
fosse cent'anni o duecento
e' un attimo che va
fosse di un attimo appena
sarebbe con me
tutti vestiti di vento
ad inseguirci nel sole
tutti aggrappati ad un filo
e non sappiamo dove
minchia signor tenente
che siamo usciti dalla centrale
ed in costante contatto radio
abbiamo preso la provinciale
ed al chilometro 41
presso la casa cantoniera
nascosto bene la nostra auto
ca' se vedesse che non c'era
e abbiam montato l'autovelox
e fatto multe senza pieta'
a chi passava sopra i 50
fossero pure i 50 di eta'
e preso uno senza patente
minchia signor tenente
faceva un caldo che se' bruciava
la provinciale sembrava un forno
c'era l'asfalto che tremolava
e che sbiadiva tutto lo sfondo
ed e' cosi' tutti sudati
che abbiam saputo di quel fattaccio
di quei ragazzi morti ammazzati
gettati in aria come uno straccio
caduti a terra come persone
che han fatto a pezzi con l'esplosivo
che se non serve per cose buone
puo' diventare cosi' cattivo
che dopo quasi non resta niente
minchia signor tenente
e siamo qui con queste divise
che tante volte ci vanno strette
specie da quando sono derise
da un umorismo di barzellette
e siamo stanchi di sopportare
quel che succede in questo paese
dove ci tocca farci ammazzare
per poco piu' di un milione al mese
e cie' una cosa qui nella gola
una che proprio non ci va giu'
e farla scendere e' una parola
se chi ci ammazza prende di piu'
di quel che prende la brava gente
minchia signor tenete
lo so che parlo col comandante
ma quanto tempo dovra' passare
per star seduto su una volante
la voce in radio ci fa tremare
che di coraggio ne abbiamo tanto
ma qui diventa sempre piu' dura
quando ci tocca di fare i conti
con il coraggio della paura
e questo e' quel che succede adesso
che poi se c'e' una chiamata urgente
se prende su e ci si va lo stesso
e scusi tanto se non e' niente
minchia signor tenente
per cui se pensa che c'ho vent'anni
credo che proprio non mi da torto
se riesce a mettersi nei miei panni
magari non mi fara' rapporto
e glielo dico sinceramente
minchia signor tenente
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