Modalità shoegaze attivata..

C'è chi ieri sera l'ha esaltata mantenendone le proprietà più pure e vecchio stampo stile Jesus & Mary Chain, Black Rebel Motorcycle Club, riempiendola di sussulti dilatati e stridori edulcorati; c'è chi l'ha sporcata del punk più più rozzo, sbattuta rivoltata, venandola qua e là di striature elettro-dark, per riconsegnarcela in brandelli di sporchissimo noise. C'è chi l'ha resa cangiante, morbida e raggiante (i bravissimi e simpaticissimi Gliss da Los Angeles); chi ne ha esasperato i suoni, distorto le tonalità pestando perennemente nelle orecchie di noi ascoltatori rapiti: gli Horrors dall'Inghilterra.

Cupi, scheletrici, funerei, guidati dal ballo scattoso e agitato di Faris Badwan, loro leader e frontman, gli Horrors hanno saturato l'aria distorcendo anche l'impossibile. Il risulatato: un ammasso di rumore epilettico, cavernoso, sgraziato, odioso ma trascinantissimo. Tutti rigorosamente in in total black, con quel famoso sguardo perennemente avvolto da capelli vaporosi e fisso sulle proprie scarpe, aprono con le prime due tracce del nuovo album 'Primary Colours': 'Mirror's Image' e 'Three Decades', un disco che sicuramente tira fuori il lato più dark ed esistenziale dei cinque orrori ma che non fa perdere neppure per un minuto ruvidezza al live. E' subito uno sprofondare dentro un baratro di suoni gotici e funebri ('I Can't Control Myself'); un franare in un ossario che sa di vibrazioni horror-punk ('Primary Colours', 'Sheena Is A Parasite') e garage ('Gloves').

Stanotte c'è spazio solo per riff saturi di feedback grezzi e sporchi come loro. La voce è cupa, lenta, decadente a volte sembra di sentire i Joy Division (Scarlet Fields) a volte i Sex Pistols nei ritornelli. In 'I Only Think Of You' sembra quasi cadenzare una marcia funebre tanto è logora; precipita baritonale e monocorde in 'Sea Within A Sea', riprende la sua sfacciata ruvidezza in 'Who Can Say' e 'Sheena As A Parasite', facendosi sempre più letale mentre intorno il pogo investe tutti. Il risultato sommato ai petulanti richiami di un'onnipresente batteria dalle ritmiche ossessive e alle tastiere psychobilly, crea la sommatoria orrorifica desiderata: Fuzztones + Cramps + Misfits + Sex Pistols = the Horrors.

Ora: ce chi li osanna, chi li schifa a prescindere, chi era al Circolo solo perchè la tipa in preda a scariche ormonali ce l'ha trascinato, chi non sapeva neppure chi fossero, chi le cantava tutte. Io non so se è perchè ho perso obiettività, se è stata colpa del backstage o del traminer ma 'l'orrore' ha contagiato anche me e una volta sulla strada di casa, in modalità fissa shoegaze attivata (grazie Gliss!), in perfetta allucinazione sonora post-live, solo fracasso nelle orecchie e l'incubo di cinque losche, magrissime figure negli occhi che ho sentito biascicare una danza che aveva tanto il sapore epilettico di Ghost Rider dei Suicide.

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