I Goblin sono un nome mitico nella storia della musica italiana: nati come gruppo prog, si chiamavano inizialmente Oliver e il loro unico disco – molto tastieristico come era in voga all’epoca – venne pubblicato sotto la sigla Cherry Five. Vennero poi scoperti e lanciati da Dario Argento con la colonna sonora di Profondo Rosso, inizialmente affidata al jazzista Giorgio Gaslini dopo che il regista aveva cercato di coinvolgere inutilmente i Pink Floyd e i Deep Purple. Argento voleva fare il botto e cercava qualcosa di rock e potente e, infine, si affido’ a loro: fu un connubio fantastico e molti suoi film successivi – come il capolavoro Suspiria – sembrano “vivere” anche grazie alla musica dei Goblin. Il celebra tema di Profondo rosso fu composto tenendo a mente Tubular Bells di Mike Oldfield che tanto successo aveva avuto come colonna sonora di il film “L’esorcista”. Purtroppo negli ultimi anni ci sono state diverse querelle attorno al nome Goblin con numerosissimi cambi di formazione e sigle di cui e’ difficile tenere il conto tanto che sembra ci siano addirittura 4 varianti attualmente. Claudio Simonetti porta avanti il suo progetto Claudio Simonetti’s Goblin mentre oggetto di questa recensione e’ un doppio cd dal vivo pubblicato dalla meritoria Black Widow a nome Goblin Rebirth e intitolatoo Goblin Rebirth Alive che vede presenti, della formazione originale, il grande bassista Fabio Pignatelli e il batterista Agostino Marangolo affiancati da Adam Zammit e Danilo Cherni alle tastiere e da Giacomo Anselmi alla chitarra e al bozouki. Nei 2 cd vengono riproposti tutti i vecchi classici del loro repertorio – ormai entrati nell’immaginario collettivo dei seguaci di film horror e non solo – fra cui “Profondo Rosso”, “Suspiria”, “Zombi”, “La chiesa” e “Tenebre”, “Aquaman e ‘Roller” (le ultime 2 tratte da uno dei loro album migliori ovvero Roller). Goblin Rebirth Alive e’ disponibile anche in edizione limitata in vinile di diversi colori, in DVD e in uno speciale box.

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