Forse non sono il soggetto adatto per parlare dei God Bullies, ma ci proverò lo stesso!

La band in questione venne fondata nel Michigan verso la metà degli anni '80 per merito del cantante Mike Hard. La soluzione era un punk-dark oscuro e ferino. Nick Cave, Cramps e Sonic Youth trovarono, miracolosamente, una sintesi sonora nelle note di questi folli contestatori sociali dal piglio apocalittico.

I primi albums vennero incisi per la Amphetamine Reptile ma, a causa di dispute e diatribe di ogni sorta, Hard e soci decisero di passare alla premiata scuderia Alternative Tentacles. Indie label, per chi non lo sapesse, fondata e gestita da un certo Jello Biafra.

Dopo capitoli quali l'omonimo debutto e "Dog Show", venne pubblicato nel 1991 questo "War On Everybody". Disco maturo e seminale che, forse, un giorno qualcuno ricorderà.

Con i God Bullies non solo è difficile intravedere spiragli di luce... ma anche tirare un sospiro di sollievo risulta eccessivamente faticoso! Composizioni claustrofobiche, opprimenti, colme di riffs dolorosi e di feedback chitarristici. La voce di Hard, sempre pronto a puntare il dito contro tutto e tutti, si esprime su tonalità baritonali e decisamente basse.

I God Bullies non sono mai stati un gruppo "easy ", né una trovata commerciale per spaventare e/o eccitare i ragazzini occidentali. I God Bullies sono stati una macchina da guerra a pieno regime, macchina da guerra mai scesa a compromessi con nessuno e sempre pronta a rifiutare tutto ciò che era trend o moda.

Ascoltando canzoni come "Book Report Time", "I Want to Kill You" o "Peace And Love" capirete ciò che intendo.

Testi abrasivi, incentrati attorno a temi quali il sesso, la religione, la morte e gli abusi di potere perpetrati dalle istituzioni ai danni degli emarginati. Non una band "militante", almeno credo, ma certamente una formazione attenta agli scenari politici e sociali della nostra epoca.

Il disinteresse dello snobistico pubblico "alternative", il successo del grunge e del crossover, sommato all'intransigenza del buon Mike, oscurarono velocemente la già poco nota fama della band.

Con "Kill The King", disco non particolarmente ispirato e licenziato dalla Alternative Tentalces, i Bullies si ritirarono dalle scene.

Che fare? Dobbiamo forse versare tante lacrime amare? No! Ascoltiamo, consci del ritardo madornale, questi geniacci e godiamo di quello che, un tempo, riuscirono a produrre nel disinteresse quasi completo.

Carico i commenti... con calma