Glen Of The Downs - Irlanda, è sulla mappa.

Provate ad immaginare. . . Dj Shadow all'opera su brani dei Massive Attack con la strumentazione elettronica dei Depeche Mode ad inizio carriera, nello studio di registrazione allestito dai Boards of Canada e con la supervisione tecnica di Brendan O'Hare dei Mogwai. . . non sono impazzito.

L'esordio (2002) del trio irlandese guidato dai fratelli Niels (bass, guitar and visuals) e Torsten (guitar, keyboard and vocal), con Lloyd impegnato alla batteria ed ai loops; è di quelli che lasciano senza parole. . . completamente autoprodotto e licenziato per la propria "label", la Rivive Records, "The End Of The Beginning" è morbido post-rock infestato di elettronica abrasiva, melodico e languido nell'incedere sicuro, con kraute aperture spaziali come la sublime dolcezza di "Rememberance", dove Vangelis mette i suoi "tastierismi" al servizio degli Ash Ra Tempel o la collisione dance di "Route 666" dove la navicella degli Air si scontra con quella dei Daft Punk. Molte anime convivono in queste tracce, come il frenetico chill-out di "Lost Symphony" o l'isolazionismo della title-track, i Godspeed impegnati a dipingere le linee elettroniche disegnate dai raggi del sole. Mirabolanti le intense onde fluide inseguite da "From Dust To The Beyond" e "Ascend To The Oblivian", dove la malinconia prende le forme ed i colori del cosmo più profondo... che diventa ansia danzereccia nei loops di "Twilight", con un vibrante pianoforte a fare da collante. La mia scelta ricade però sulla cinematografica "Fall From The Stars", una sorta di bignami di tutte le migliori idee ed intenzioni dei God Is An Astronaut, trio misconosciuto dalle verdi praterie irlandesi. E se volete farvi un'idea di cosa sto parlando... http://www.godisanastronaut.com, non ve ne pentirete.

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