Grande esordio, quello dei Golfrapp, con questo disco datato ormai 2000, a irrompere nel panorama musicale con un soft-pop-rock dalle atmosfere trasognanti, malinconiche e visionarie, imitati a piene mani da fior di band negli anni successivi.

Un disco bello e incantevole, con recupero di certe sonorità 60'ties, aperture orchestrali alla Morricone (sempre lui!) e passaggi naif di felliniana memoria. Uno dei miei preferiti, ancora tremendamente attuale con una sua capacità evocativa che lo posiziona tra gli evergreen della mia personale discografia.
Vorrei soffermarmi sull'intro lisergica/morriconiana di "Lovely Head" (già usata per un famoso spot televisivo), praticamente perfetto: 20 secondi che marchiano profondamente l'intero album presentando da subito le sue generalità.
Grande lavoro di cesello del duo Allison Goldfrapp (la splendida voce) e Will Gregory che arrangia, compone e suona il tutto (gran parte delle registrazioni sono state fatte e mixate "a casa e nel bungalow", come ci dicono le note di copertina e sarebbe da aprire un discorso a parte sul rapporto costi di produzione/qualità ma lasciamo perdere...). Dicevamo, disco magico ed evocativo, lontano anni luce dalla loro seconda prova, il bistrattato "Black Cherry" dove la componente psichedelica e proto-punk ha preso il sopravvento, azzerando di fatto i presupposti da cui erano partiti.
Peccato, perchè questi Goldfrapp delle "montagne di feltro" li preferivo di gran lunga ma sono convinto che, data la natura poliedrica e assolutamente imprevedibile del duo, dovremo aspettarci ancora nuovi cambi di rotta e noi... saremo lì ad aspettare.

Consigliatissimo a chi ama il pop/rock intelligente e di classe (e che classe!).

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