Nella storia della musica esistono gruppi fondamentali che hanno composto decine di dischi e sono stati in attività per svariati decenni, ma esistono anche gruppi che hanno rilasciato soltanto alcune demo e qualche EP e non per questo sono stati meno importanti nello sviluppo del proprio genere. Solitamente sconosciuti al grande pubblico, ma amati dagli appassionati, diventano band di culto.

Hanno l'onore di appartenere a questa categoria i Grotesque, il cui nome evoca un'epoca pioneristica sul finire degli anni ottanta in cui il metal cercava di andare al di là dei limiti del thrash per evolversi in qualcosa di ancora più estremo. E così nel 1988 a Gothenburg in Svezia alcuni ragazzi decisero di seguire il percorso tracciato dai Bathory e dai Celtic Frost, ma anche da Possessed, Death e Morbid Angel dall'altra parte dell'oceano e Sepultura e Sarcofago nell'altro emisfero. Nascondendo i loro veri nomi sotto blasfemi quanto adolescenziali pseudonimi, come Goatspell per Tomas Lindberg e Necrolord per Kristian Wåhlin, iniziarono a scrivere canzoni, a suonare nei locali e a scambiare cassette con le band di Stoccolma, quali Morbid e Nihilist, dando vita a quella che diverrà la scena di Gothenburg.

Nonostante ciò la storia del gruppo fu breve, infatti dopo alcune demo e l'EP "Incantation", alla cui registrazione partecipò anche The Haunting (Alf Svensson), dopo soli due anni Goatspell e Necrolord decisero di sciogliere la band perché secondo loro i Grotesque avevano detto tutto ciò che avevano da dire e ognuno voleva intraprendere il proprio cammino artistico personale. Infatti Lindberg e Svensson si unirono ai gemelli Björler a formare gli At The Gates, mentre Wåhlin creò i Liers In Wait e divenne un noto grafico (ha realizzato le cover degli album di molti gruppi scandinavi come: Bathory, Dissection, Emperor, Amorphis, Dark Tranquillity, Dismember, Edge Of Sanity, Necrophobic, Tiamat, Morgana Lefay, gli stessi AtThe Gates e pure "Elements" degli Atheist).

La storia dei Grotesque riprende nel 1997 quando decidono di rilasciare una compilation intitolata "In the Embrace of Evil" contenente l'omonima ed inedita demo e l'EP "Incantation", più due canzoni ("Church of the Pentagram" e "Ripped from the Cross") tra le prime composte dal gruppo e registrate nuovamente per l'occasione con qualche aggiustamento. Le tracce non sono proposte in ordine cronologico, ovvero prima quelle della demo e poi quelle dell'EP, ma sono mescolate tra di loro e si riesce a capire a quale registrazione appartengono grazie al fatto che quelle del 1990 sono un po' più complesse e strutturate rispetto alle schegge impazzite degli esordi, altrimenti il buon lavoro di remix e rimasterizzazione fa in modo che la tracklist scorra fluida fino alla fine. La musica proposta è un primordiale metal estremo, ora più death, ora più black, che ogni tanto lascia ancora trapelare qualche richiamo thrash, registrata quando non esisteva ancora il "True Norwegian Black Metal" e non era neanche uscito "Left Hand Path", ed i due sottogeneri non erano ancora sviluppati e scissi tra di loro. Ciò nonostante il lavoro risulta fresco ancora oggi in virtù del fatto che non è vittima dei cliché dei generi che ha contribuito a creare, e questo mostra bene la differenza tra gruppi innovatori e gruppi che si limitano ad imitare quanto già fatto da altri.

La parola fine sulle vicende del gruppo giungerà poi definitivamente, a meno di sorprese future, dieci anni dopo con un concerto commemorativo per l'uscita del libro "Swedish Death Metal" come ultimo saluto per i propri fan che non li avevano dimenticati.

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