Tanto per cominciare dico che i Guns n' Roses non sono mai stati simpatici a molti, neanche a me, specialmente l'atteggiamento del cantante nei confronti del suo pubblico, come nel '99 (anno di uscita di questo disco), che già erano in circolazione voci riguardanti il capolavoro che risponde o dovrei dire "dovrebbe rispondere" al nome di "Chinese Democracy", album che non è ancora edito neanche adesso, così, per far uscire qualcosa di nuovo la Geffen tirò fuori questa raccolta di esibizioni live dei Guns, scelta di brani impeccabile, ma ora avviamoci alla recensione.

Si inizia con lo speaker che grida il : "… Guns n' Roses", il primo brano è "Nightrain", canzone del successo 'Appetite', suonata bene, più energica e tutti fanno il loro dovere, bravissimo Slash, ottima la ritmica, la voce di Axl è buona, ma per qualche moyivo è più rauca, si passa ad un altro brano del 1987, "Mr Brownstone", perfetta, come "It's so Easy", perfetta e ottimi gli assoli, Axl riproduce fedelmente il "cambio di voce", ma il pezzo forte arriva ora: Axl urla prima della canzone e un riff di chitarra apre "Welcome to the Jungle", Axl è veramente incazzato, dopo si ascolta Izzy Stradlin (chitarra ritmica) che intona la divertente Dust n' Bones, poi arriva "My Michelle", è la prima canzone secondo me perfetta in tutto e per tutto, assoli perfetti e finalmente la voce di Axl non è rauca, si passa poi per l'energica "You're Crazy", fino ad arrivare a una versione più rock di "I Used to Love Her", adesso arriva "Patience", canzone che a me personalmente piace moltissimo, ma in sede live non ha mai raggiunto la perfezione, neanche qui, perchè il coro del pubblico copre la voce del singer, comunque l'assolo di Slash con la chitarra acustica è eccezionale, la decima traccia è una canzone scritta dai Black Sabbath, che qui viene suonata al pianoforte ed è uno dei momenti più belli del disco, la canzone è "it' s Alright". L'ultima traccia del primo disco è l'epica "November Rain", introdotta da una lirica al pianoforte, molto bello e poi la voce di Axl e gli assoli di Slash fanno la loro parte.

La seconda parte del live inizia con le urla alla AC/DC di "Out ta Get me", si passa ora a "Pretty Tied Up", ben eseguita, come "Yesterdays", arriva poi "Move to the City", eseguita molto bene e con un'ottima sezione di fiati, non è invece la stessa cosa per quanto riguarda "You Could be Mine", ritmica che non suona bene e la voce che fa acqua da tutte le parti, la seguente è "Rocket Queen", che forse pecca un po' per energia, ma resta comunque una buona prestazione, la delusione più grande arriva, con "Sweet Child o' Mine", dove a me viene da chiedermi: "caro Axl, ma che cazzo avevi quel giorno? ", sembra che al singer abbiano demolito la corde vocali, a salvare la canzone però c'è Slash, il quale esegue in modo perfetto riff e assoli. Ora è il turno della cover di Bob Dylan "Knockin' on Heaven' s Door", suonata impeccabilmente, ma secondo me il momento più bello della seconda parte è ora, con "Don't Cry", dove Axl arriva anche a note molto alte, bella la prestazione in "Estranged", l'ultima canzone è "Paradise City", dove ad un' esecuzione non brillantissima fa eco una cattiva registrazione.

Concludendo dico che questo è un bel disco dal vivo per una band che secondo me è finita.

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