Disco uscito in forma privata nel '74 e poi ristampato l'anno seguente, un musicista oscuro ed avvolto nell'ombra che fa tutto da solo esplorando suoni allucinati e atmosfere cosmiche buie usando echi infiniti di chitarre e voci lisergiche, ipnoticamente ripetitivo, gorgoglio industriale sperimentale puntando allo slogan dei settanta "La follia al potere". Indefinibile ed inqualificabile ma terribilmente affascinante per chi ama Ash Ra Tempel e Klaus Schulze col quale ha anche collaborato. Lavoro consigliato a chi è preparato ai suoni cosmici del krautrock ed ai momenti sciamanici, a chi ama Future Days dei Can, a chi cerca vocalizzi e non cantato.

Carico i commenti...  con calma