Oggigiorno la vita dell'uomo medio è frenetica. Si alza la mattina presto col mal di testa e cammina in mezzo a orde di suoi simili. Comunicare con essi? Impossibile. Hanno il passo troppo veloce e la testa immersa nei loro problemi (le bollette, il mutuo, quegli spacca palle dei figli...). In ufficio i rapporti sono freddi, l'intimità è bandita.... L'uomo medio guarda le facce inespressive dei suoi colleghi e pensa: "Mio Dio, ma sono anch'io così?". La risposta è scontata... La sera è troppo stanco per uscire e incontrare gente. E allora che fa? Se non ha del lavoro arretrato, guarda la TV, ascolta un buon disco o si inventa una vita migliore su qualche forum sul web (ogni riferimento a debaser è totalmente casuale...). Fatui piaceri che a loro modo lo tengono inchiodato al sistema, esattamente come il lavoro, la legge, ecc... E' una situazione tragica quella dell'uomo medio... E' un morto che cammina, lo sa e non fa niente per cambiare; non ha scampo...

Ma forse no... Un bel giorno Hal Salwen, ci deve aver pensato su e deve essersi detto: "Ma sai che in fondo questa vita non è così male? Quasi quasi ci faccio una commedia corale..." Detto Fatto... "Hello Denise" (1995) è una gustosissima satira i cui protagonisti non si incontrano mai: sempre dietro a lavorare (anche a casa), non hanno un passato e se ce l'hanno, ne hanno solo un vago ricordo. Non potendo o non volendo lasciare le loro quattro mura (che siano quelle di casa o dell'ufficio) sfogano la loro smania di comunicare attraverso il telefono. O meglio, è il telefono il vero eroe della storia.

E allora scopriamo che mentre si sta al telefono si possono fare tante belle cose, non solo parlare con persone di cui non ci si ricorda nemmeno la faccia. Si può fare sesso a distanza, per esempio... Per altro l'apparecchio in queste scene è perfetto per... Ehm... coprire le parti intime degli amanti. Si può addirittura partorire, ma è necessario che la genitrice (nella fattispecie, la Denise del titolo) metta insieme gli amici in una chiamata "conference", così che tutti, dalle rispettive cornette, la possano esortare: "SPINGI, SPINGI...". Oh, è ovvio che se pensate che papà e mamma si siano anche solo sfiorati per concepire il pargolo, commettete un errore madornale... Quelli manco si conoscevano, l'inseminazione è rigorosamente artificiale... E non si può dimenticare che la vita non è solo gioia, è anche dolore. Se si vive la vita al telefono, si dovrà pure morire al telefono...

Oh, qualche volta i protagonisti tentano d'incontrarsi, di organizzare un party addirittura. Ma è un po' come quando ritrovate dopo anni, un vecchio compagno di scuola e gli dite: "Dobbiamo farci una birra insieme qualche volta...". Certo, mentre lo dite, siete pure sinceri, ma in cuor vostro sapete che quel proposito finirà in nulla... I preparativi sono comunque perfetti. Giro di telefonate per mettere tutti quanti d'accordo sul giorno e l'orario... Luogo dell'incontro adeguatamente addobbato, cibi e drink a profusione, ma nessuno si presenta. E per altro, se anche si presentasse qualcuno, credete che il padrone di casa risponderebbe al citofono? Poveri illusi...

Questo è quanto, cari amici e se ora che avete letto la mia recensione, pensate che "Hello Denise" non parli (in minima parte, s'intende) anche di voi, beh, guardatevi il trailer. Chissà che non sia il primo passo per cambiare idea...

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