La cosa che più mi ha stupito, è quella di non aver trovato fra le uscite ufficiali proprio uno degli album che più adoro degli Harem Scarem, ovvero "Big Bang Theory", datato 1998 (a solo un anno di distanza dal già incisivo Karma Cleansing).

Questo album sarà forse conosciuto da 10 persone in Italia e potevo io mancare nel descriverlo? Immagino che la risposta sia: "A noi non ce ne frega niente!" e io controbatto nel dire: "Beh pure a me, TIE'!"...No no vi prego! Stavo solo scherzando ok? Non andate a leggere altre recensioni! 

Oltre ad essere diventato oramai un pezzo da collezione, "Big Bang Theory" supera anche il suo predecessore: un ottimo hard rock in cui le canzoni sono immediate, ma non di facile presa e in cui gli elementi moderni e pop si fondono alla grande, dando vita a uno straordinario album, che fra l'altro sarà l'ultimo prima dell'avventura sfacciatamente pop (e non riuscita) di Rubber. Le registrazioni avverranno in presa diretta da parte di tutti e 4 i membri, non come prima, dove ognuno lavorava per conto proprio le stesure di ogni singolo brano. La formazione è la stessa di Karma Cleansign ovvero Harry Hess (voce/tastiere), Pete Lesperance (chitarra/tastiere), Barry Donaghy (basso/BV), Darren Smith (batteria/BV). Volete il track-by-track? No? Beh io ve lo do lo stesso!

Piccola premessa: anche per Big Bang Theory esistono due versioni ufficiali (che palle, pure qui!): la versione europea/canadese contiena una track-list diversa da quella giapponese per 4 canzoni: "Wasted Time", una canzone piuttosto ordinaria ma gradevole; "What I Do", canzone piuttosto strana con degli inserimenti quasi techno, ma molto solare e con un parte centrale decisamente buona! "Without You", una ballata decisamente nella norma e l'immensa "New Religion" in cui sono Lesperance e Donaghy a dare il contributo maggiore oltre ad una performance esemplare di Hess.

Se avessi valutato la versione europea avrei dato 4 stelle, ma la versione giapponese ne merita 5!

Si parte con "So Blind": un'ottima song incalzante e che cresce strada facendo, con un superbo solo di Lesperance, complice anche l'apporto strumentale di Donaghy e Smith. Grande prova anche da parte di Hess, che suona pure la chitarra col compare canadese. "Climb The Gate" evidenzia una maggiore semplicità, quasi verso un rock più lineare, ma di grande effetto (se tutte le band definite rock in italia suonassero così, non avremo certo schifezze come Vasco o Ligabue!). Arriva poi uno dei capolavori dell'album, la granitica "Reload" con un grande Hess e dei cori niente male, ma la parte da leone la fa Lesperance in tutto e per tutto: grande chitarrista, bisogna aggiungere altro? "Tables Turning" è una bellissima ballata e stavolta è Hess, con la sua bellissima voce, a farla da padrone. Con "Turn Around" torniamo su binari hard rock: si tratta di una canzone molto sostenuta con un'ottimo alternarsi fra soluzioni più hard e altre più melodiche. Si prosegue con "Seas Of Dissension", forse l'unica canzone standard che si salva per un buon assolo di Lesperance. Molto carina invece "Sometimes I Wish", anche questa con un'ottima sezione ritmica e una soluzione strumentale sempre ben ricercata da parte di Lesperance, che fa cominciare la canzone in maniera minacciosa per poi renderla melodica nel break e nel chorus. Chiudono l'album la Queeniana "Never Have It All" con una prestazione sublime da parte di Hess, "Lying", un buon rock dove viene dato molto spazio anche al basso di Donaghy e alla batteria (oramai fusa!) di Smith e la bellissima ballata di solo piano e voce "In My State Of Mind", che rappresenta uno dei vertici compositivi di questo ottimo album.

Io non me lo sono fatto scappare per nessuna ragione al mondo quando uscì, perchè è veramente bello ed è un peccato che non se lo sia filato nessuno ed è da riscoprire assolutamente, perchè mostra gli Harem Scarem in ottima forma e ancora capaci di fare ottima musica. Dopo "Big Bang Theory", ultimo disco prima della pessima parentesi pop a nome Rubber (durata due anni con l'album omonimo (2000) e Ultrafeel (2001), l'ultimo picco creativo gli Scarem lo avranno con "Weight of the world" poi, dopo il 2002, i 4 canadesi sforneranno album decenti, ma oramai privi di mordente e solo in alcuni frangenti interessante.

Elenco e tracce

01   Turn Around (03:21)

02   Wasted Time (04:09)

03   So Blind (03:39)

04   Without You (04:25)

05   Climb the Gate (03:46)

06   What I Do (04:32)

07   Sometimes I Wish (03:58)

08   New Religion (04:04)

09   Lying (03:40)

10   In My State of Mind (03:38)

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