Quali raffiche di confusione sembrano soffiare nel vento del falco.

La potenza dei fotoni delle gigantesche luci del successo sembrano aver dirottato l'astronave degli Hawkwind verso un baratro, un buco nero. Coesione è ciò che a livello personale serve, affinchè gli ego non siano lanciati come razzi diretti versi più alte galassie. Ma per far resuscitare la fenice cosmica del gruppo è un'idea di David Brock: tutti sotto lo stesso tetto, evviva! Brock, Lemmy, Nik Turner, Del Dettmar, Simon King, Simon House, Stacia, lo scrittore Michael Moorcock... Lo stile di vita di gruppo si fa alquanto lisergico, più del normale. Dave Brock dorme in cucina perchè non c'è spazio, Lemmy va in stato di morte appartente per una veglia anfteminica di tre giorni. Del Dettmar dice basta: il trip spaziale si fa troppo confusionale, anche perchè quello che ripara continuamente le serrature e le porte che tutti rompono (perchè le chiavi di casa vengono costantemente perse) è lui, povero diavolo. Prende e se ne va: così, dopo la precedente dipartita di Dik Mik, se ne va anche il secondo astronauta dei sintetizzatori e dei suoi elettronici spaziali.

David Brock a questo punto tenta il tutto per tutto per compattare. Assolda, a sorpresa, un secondo batterista, Alan Powell, e la confusione sembra non finire. Sarà dunque Brock a tenere in mano i synth, d'ora in poi, Lo spazio siderale del suono degli Hawkwind si fa quindi un po' più terrestre: non più perennemente avvolto dal punto di vista sonoro dall'eterna scia di cometa, ma pur sempre molto space-rock. Sotto questa stella, nasce "Warrior On The Edge Of Time".

I galattici fasti delle odissee nello spazio precedenti possono dunque dirsi concluse? Non proprio. Il vascello spaziale ha perso quota ma in studio resiste agli urti degli asteroidi degli eventi esterni, donandoci un buon lavoro. Certo non proprio perfetto: il nome stesso dell'album sembra molto profetico, come anche la mediocre canzone Standing On The Edge. E poi c'è questa presenza di Moorcock, alla disperata ricerca di ordinare la metomorfica idea concept di David Brock, vagamente delineata sulla base di "The Eternal Champion", uno scritto dello stesso Moorcock. Idea che muta ad ogni sorgere del sole, a detta dello scrittore/collaboratore, che egli stesso declama con le sue intrusioni narrative in The Wizard Blew His Horn e Warriors, (Yawn!) la parte "sonno" del disco. Ma poi compare un astro. Non le classiche cavalcate sempre piacevoli di Magnu e Assault and Battery. No, molto di più: spicca luminosa come una supernova The Demented Man, con le sue lunari atsmofere, formando questo paesaggio sonoro assurdamente superlativo. Stringati e ottimi pezzi anche Kings Of Speed, The Golden Void Part 2. E poi Opa-Loka, che tanto fa incazzare Lemmy, che non ci suona neppure. "Ecco cosa succede a lasciare liberi i batteristi di creare" sbotta, con la sua solita finezza.

Lemmy non è per nulla soddisfatto: in rotta aperta con la band, viene scaricato approffitando di un suo arresto in tour, causa scambio delle sue anfetamine (regolari) per cocaina da parte delle autorità canadesi. La band lo lascia al suo destino, e lui per vendetta si frega simpaticamente metà dell'attrezzatura del gruppo. Se ne va sbattendo la porta e urlando:"Che album di merda!". Lascia solo una canzone, Motorhead, considerata da Brock e soci nient'altro che una bonus track da mettere sulla versione rimasterizzata del cd, ma che con la dieresi al posto giusto sarà tutta la vita di Lemmy a seguire.

Anche la giunonica amazzone del gruppo, Stacia, sembra non poterne più: alla fine del tour di supporto a "Warrior On The Edge Of Time", saluta tutti e si ritira a vita privata.

David Brock invece continua per la sua strada e tiene saldamente in pugno le redini del gruppo, come sempre ha fatto. Al di là dei giudizi della critica, che già storce il naso sentendo puzza di rotta di collisione con il satellite del fallimento, il leader degli Hawkwind si dichiara soddisfatto e aggiunge che in quel periodo gli Hawkwind furono al culmine. Beh culmine forse no, ma in ogni caso in seguito navigheranno in galassie molto più cattive.

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