"Mwandishi" è del ’71 mentre "Fat Albert Rotunda" del ’74.

Anni prolifici per Herbie, i primi settanta: dopo essersi sposato, credendo (tapino!) di aver trovato una ‘gig’ stabile con Davis, vero camaleonte e volubile datore di lavoro, per un animo quadrato e preciso come Herbie, mentre quest’ultimo era in viaggio di nozze in Brasile intento a godersi il sole ed a scoprire ‘piccolezze’ come Milton Nascimento, viene rimpiazzato in corso d’opera da Chick Corea!!!

Al ritorno, bere o affogare, si ritrova quindi giocoforza… ‘leader del proprio destino’ ed inizia così a lavorare in giro e ad incidere una serie di lavori uno più bello e contaminato dell’altro, raggiungendo l’apice assoluto (quanto a ‘funkyness’ e successo di vendite planetario) con ‘Head Hunters’ (comperatevelo a scatola chiusa, se non lo avete, e scoprite un’altra perla meravigliosa ed indispensabile). Durante questo periodo di ‘trip’ psichedelico, Hancock sperimenta varie formazioni, differenti dimensioni musicali, tutte egualmente affascinanti, nuove e fresche.

Nei due lavori in questione troviamo varie cose ragguardevoli, quali l’elettrificazione spinta, l’uso preponderante del piano Fender, del basso elettrico ed una riuscita contaminazione tra la musica popolare nera ed il jazz, testimoniata da vendite cospicue, sia nel periodo che in seguito e sino ad oggi, grazie anche all’oggettiva orecchiabilità e cantabilità dei pezzi e dei ritornelli. Sotto questo aspetto, H. H. è riuscito a… ‘centrare gli obiettivi aziendali’ decisamente meglio del maestro caposcuola Miles. Che comunque in un certo periodo dei primi settanta finì addirittura a suonare da… spalla, da ‘opening act’ per la superstar Hancock: leggenda narra che quando Herbie la prima sera del tour andò a salutarlo nel camerino, non dimentico comunque di chi fosse veramente Miles, si beccò diretto un bel ‘… whaaat? Get the fuck out of here… ’ !!!

'Mwandishi' ha solo tre brani:
Ostinato
(13 minuti) You’ll know when you’ll get there (10 minuti) e Wandering spirit song (oltre 21 minuti). Nel primo pezzo è presente un riff ossessivo ripetuto durante tutto lo svolgimento, con accordi di piano Fender che accompagnano e sottolineano le entries dei fiati per un clima da… viaggio in astronave.
Nel secondo c’è una dimensione più notturna, soffusa e rarefatta; con il flauto che sommessamente ‘muove’ la musica.
Nel terzo c’è un clima più parajazzistico, con puntate verso il free ed il tentativo di… ‘canonizzare l’estremo incanonizzabile per definizione’; musica di altissimo livello, non facilmente definibile. Disco da gustare in maniera assoluta e scoprire via via, con ripetuti ascolti.

'Fat Albert Rotunda' invece ha sette pezzi:
1) ‘Wiggle waggle’ inizia con una tiratina indiana per trasformarsi subito in un bel R&B trascinante e carico. Tamla Motown stuff, you know; Sam& Dave, Otis etc.
2) ‘Fat Mama’ resta in territorio, con richiami alla musica di Eumir Deodato ed al beat imperante all’epoca.
3) ‘Tell me a bedtime story’ invece ti porta a bordo di un tappeto magico, mood sognante e rilassato; con flicorno e fiati in sordina. Un sottofondo di alta classe.
4) ‘Oh, Oh: here he comes’ è la dimostrazione di come il piano Fender potesse essere l’elemento caratterizzante di quel periodo, da Herbie a Stevie Wonder lo strumento è il cardine ritmico e timbrico per un pezzo che anche su un solo accordo risulta comunque vario e stimolante.
5) ‘Jessica’ è una song meravigliosa, qui resa in acustico (è presente anche nel capolavoro VSOP, d’you remember?). Di assoluto riguardo e qualità. Gemma di alta levatura tra la musica… ‘popolare’ che invece infarcisce il disco.
6) ‘Fat Albert Rotunda’ ti ri-precipita nel R&B intelligente e ti mette voglia di ballare di nuovo. I soli si susseguono su una base ‘vamp’ scarna ma aggessiva, con arrangiamento di fiati precisi e taglienti 7) ‘Lil’ brother’ è il finale ‘funky statement’, con un occhio a George Benson, uno a Quincy Jones ed… un altro alla pista da ballo (tre occhi?)

In concusione, due dischi molto diversi, ma entrambi bellissimi e rivelatori della personalità, dei gusti e delle notevoli capacità espressi da un grosso artista contemporaneo.

Anche qui: accattateville!!!

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