"El Espíritu del Vino" è il terzo album in studio degli ispanici Héroes del Silencio e come successore del fortunato "Senderos de Traicíon" (uscito tre anni prima) non ha deluso le aspettative sia dal punto di vista delle vendite che da quello compositivo e qualitativo. Questo album ne consoliderà il successo internazionale, raggiungendo la vetta delle classifiche in Spagna, Messico, Germania e Svizzera. Non dimentichiamo inoltre la partecipazione all'importante festival "Rock Am Ring" e che anche MTV si interessò a loro, trasmettendone i videoclip e le esibizioni dal vivo.

Innanzitutto presenta delle differenze con gli altri dischi. Qui è possibile notare che il sound si fa più duro e complesso, infatti, si passa dall'hard rock di "Sangre Hirviendo", al riffone di "Nuestros Nombres" e alle influenze orientali ed etniche di "Flor de Loto" e "Bendecida". Tutto ciò a sottolineare l'ottimo momento compositivo della band e la loro voglia di sperimentare nuove sonorità fino ad ora inesplorate. Il disco in questione uscì nel 1993, realizzato sotto la guida sapiente del produttore Phil Manzanera.

Come già preannunciato, il disco in sé è ambizioso e di lunga durata (oltre i 70 minuti). Si inizia con la potente "Nuestros Nombres", magistrale il riff iniziale di Juan Valdivia e la epica e possente voce di Bunbury, accompagnato da uno splendido ed originale videoclip (mi ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta su Videomusic 15 anni fa! Che tempi!). "Los Placeres de la Pobreza" è un buon esempio di rock "massiccio" e veloce che sfocia in un bellissimo assolo con dei cori in sottofondo. Le due tracks seguenti rappresentano deI classici del rock spagnolo che oltre alla bella musica possiedono delle meravigliose liriche, mi riferisco a "La Herida" e "La Sirena Varada". La prima è a mio avviso il miglior brano dell'album, introdotta da degli splendidi arpeggi "spagnoleggianti" di chitarra acustica per poi dare spazio alla "teatralità" del singer Enrique. Anche qui è da sottolineare l'ottimo assolo del chitarrista Valdivia e gli azzeccatissimi cambi di tempo che rendono il brano abbastanza piacevole per le orecchie dell'ascoltatore. "La Sirena Varada" è un'altra perla degli Héroes ed il metaforico testo la rende abbastanza singolare e affascinante. La prova della band è di nuovo superlativa!

La breve e strumentale "Z" introduce "Culpable" in cui appaiono anche le tastiere, dopo di che ci troveremo ad ascoltare "El Camino del Exceso" e la orientaleggiante "Flor de Loto" (consiglio a tutti di guardare il video!!!) che è dedicata ad una bambina indiana che Enrique adottò a distanza. Qui è possibile notare la grande passione del cantante per la cultura dell'India, riscontrabile tra l'altro nelle sonorità presenti in essa come ad esempio il suono del sitar all'inizio del brano e alla chitarra "esotica" che ne caratterizza la struttura. Altro pezzo forte è "Sangre Hirviendo", canzone hard rock mozzafiato che i quattro "matadores" eseguono alla perfezione, buona la prestazione di Pedro Andreu dietro le pelli come del resto lo è di tutto il combo nelle sedici tracce dell'album.

Una nota un po' dolente è "Tumbas de Sal" inferiore rispetto alla media delle altre songs, a dire il vero non mi è mai piaciuta più di tanto ed il testo lascia un po' a desiderare. Di tutt'altra stoffa è "Bendecida 2" preceduta da un bel coro a cappella. Il brano è ispirato all'esperienza e al viaggio che la band fece in India e Nepal, non a caso nel testo vengono citati i meravigliosi laghi di Pokhara (seconda città del Nepal come numero di abitanti). Come brano di chiusura abbiamo la malinconica ballata "La Alacena" dove la voce di Enrique raggiunge delle sfaccettature "drammatiche" e quasi "liriche". "El Espíritu del Vino" è consigliato caldamente a chi degli Hèroes del Silencio conosce solo "Entre dos Tierras" ed in linea di massima i brani di "Senderos de Traicíon". Da avere immediatamente! HEROES PARA SIEMPRE!

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