Deve essere andata più o meno così...

Le 16. Suona la sveglia. Matt le lancia un'occhiataccia e la tacita con una scoreggia. Poi si alza, va verso il bagno mentra la mano destra esplora gli umori pelvici gusto formaggia. Se la annusa. Entra, sbraita, sbuffa, sbadiglia e rutta contemporaneamente. Si mette a pisciare. Uno schizzettino finisce addirittura dentro il water. È tempo di colazione; Des e Jeff stanno strimpellando un motivetto in cucina...

''Cazzo è successo!! Cosa significa tutto questo ordine??''

''Sei tornato dalla clinica ieri e abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere trovare un poco più pulito...''

''Puuuaaahhh...chi è quel testadimelone che ha messo del latte nel mio gin-coffee?''

''Ma lo hai sentito il dottore...tutto ciò che fa grado deve essere elimin...''

''Proooooooooot''

''Cosa cosa?! Ora mi sto davvero alterando...che fine ha fatto la mia montagna sacra di cilotti? Eh??''

''Devi essere forte Matt, i primi giorni sono i più difficili...ecco, tieni...mettiti la tua maglietta della salute...''

''Una maglietta? UNA MAGLIETTA??? Basta questo è troppo! Allora signori...buttate pure nel cesso questi riff stoner/folk apocalittici che sanno di sbobba d'elefante con il duodeno in metastasi e filate in sala di registrazione! E il primo che vedo con una bottiglietta d'acqua in mano gli faccio ascoltare The Book of Souls al contrario riarrangiato per archi e clavicembalo cantato dai Gazosa! Avete capito?''

Hanno fatto incazzare Matt Pike. Lo hanno spinto alla vita salubre, all'attività fisica, ai baffi alla Danny Trejo, ai mutandoni della nonna. Forse anche a farsi una doccia alla settimana ma su questo in molti ancora nutrono fortissimi dubbi. (''Perchè mai dovrei lavarmi? Sto benissimo così''. ''Si ma sudi e poi puzzi''. ''Appunto, il problema non è mio. Abbassate la temperatura terrestre voi, se non vi sta bene...'')

Hanno fatto incazzare Matt Pike. E ''Luminiferous'' è ciò che ne consegue. Fuzz imbestialiti da scintille lungo il filo della schiena, urla di pitecantropi in astinenza da oppiacei, distorsori che deflagrano senza ritegno alcuno, ritmiche a maglio che rimangono impresse come una colata di acido cloridrico.

Un'oretta di mazzète sulla noce del capocollo.

Non che in passato fossero bacini sul culetto, sia chiaro, ma provate voi a sorbirvi l'epilettica sequenza ''Carcosa/The Sunless Years/Slave the Hive'' senza sgattaiolare un minuto in cucina a farvi una caraffa di Danacol. Io non ci sono riuscito. Quando arrivano i refoli kyussiani di ''The Cave'' (pezzone) capisci che deve esserci qualcosa che non torna, salvo poi scoprire che Matt era uscito in terrazza a svuotare il portacenere di sotto (oh, Des, come caspio si leva il pulito in questa cazzo di pedaliera? Fai presto che sta rientrando...dai dai...ci becca, ci beccaaaaaa....'') e già dall'assalto sonoro à la Sodom della titletrack ricominciano nuovamente a sanguinare le gengive.

Matt Pike (anche e soprattutto da disintossicato) non ammette stati di quiete. Il suo perchè è stato e resterà sempre quello di incarnare il Califfo nero, il losco figuro impossibile da scacciare dall’immaginario ''metal-viulento-fatti-sta-cazzo-di-barba'' (sebbene inequivocabilmente periferico), buono per sparare due minchiate la sera che ci esci assieme e magari, via, ci si becca il prossimo venerdì sapendo che, tutto sommato, anche sticazzi. Ascoltare gli HoF nel 2015 ti fa tornare alla mente quando è stata l’ultima volta che è successo davvero, tirare un bilancio sul metal e concludere che, alla fine, sono i gruppi come i californiani (sempre meno e, ineluttabilmente, sempre meno presentabili) a tenere alta la bandiera di un genere che oggi sta alla musica un po' come i documentari di Veltroni stanno all'arricchimento socio-culturale del cinema internazionale.

Perchè viviamo in un'epoca in cui i peggio stronzi si fanno fotografare in posa con le corna e la lingua di fuori. Se entri da Mediaworld o all'Esselunga puoi trovare vagonate di t-shirt di gruppi fighettosi e giacchini agghindati con loghi di band artefatte. Per strada è pieno di pivelli col ciuffo blu cobalto e la maglietta dei Black Flag che l'ultima volta che hanno scapocciato è stato all'assolo di Urlando Contro il Cielo.

Il mondo è una merdata colossale. L'altolà al sudore incombe. Matt Pike è la panacea.

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