Lontani dalle atmosfere lisergiche di qualche anno addietro, all'inizio del decennio 70, il vecchio aeroplano di Mr. Jefferson era in fase di planata. All'interno della band la sensazione che quel percorso si fosse compiuto era già evidente. La creazione di una etichetta discografica, la Grunt per l'appunto, aveva come obbiettivo anche quello di consentire lo sviluppo di progetti paralleli che i singoli membri della band avevano maturato nel corso della loro carriera. Questo spin off della band vide protagonisti Jorma Kaukonen e Jack Casady rispettivamente chitarrista e bassista, più inclini al blues che a proseguire la cavalcata psichedelica del decennio precedente. E' vero, in Burgers di blues ce n'è tanto, ma la principale esperienza maturata da Kaukonen e Casady si apprezza tutta e per tutto il disco. Molti dei brani, partono da una costruzione blues, ma si perdono in percorsi che non risultano mai deliranti. In alcuni brani, come Sea Child (ma non solo) ci si aspetta di sentir entrare la voce di Grace Slick, come se certe loro melodie non potessero prescindere dai suoi interventi. E' un disco interessante, pieno di spunti per lo più portati a compimento e lo si ascolta volentieri, dall'inizio alla fine. Burgers, è il quarto lavoro del gruppo che si avvale anche di Papa John Creach (violino) e Sammy Piazza (batteria e percussioni) e non rappresenta più il giocattolo del duo Kaukonen/Casady. E' un disco di blues e dintorni con i controcazzi, con un suo suono realizzato e di carattere. Probabilmente gli altri lo capirono e spinsero sull'acceleratore per concludere l'esperienza sull'aeroplano e salire sull'astronave.

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