Prendete una sala di incisione, 2/5 di Lou Reed, 1/5 di Tom Waits, 1/5 di Arizona, 1/5 di Danimarca (dove il disco è stato in parte registrato), una spruzzata di blues, un pizzico di jazz, uno di tango, agitate bene e il gioco è fatto: ecco a voi The Listener di Howe Gelb.

Insomma nulla di nuovo sotto il sole di Tucson. Le "citazioni" sono esplicite (vedi Lou Reed in "Felonious" e in "Lying There"). Il risultato non è spiacevole.

Fra piano, chitarra e accenni di archi, le ballate del leader dei Giant Sand riescono ad emozionare con un linguaggio musicale venato di malinconia e introspezione.
Non è certamente un capolavoro, alla lunga potrebbe annoiare, ma va ascoltato almeno una volta magari attraversando un deserto adornato di cactus.

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