Bob Mould, Grant Hart e Greg Norton: questi tre ragazzi di Minneapolis sono stati gli Husker Du.
Hanno rappresentato un caso più unico che raro nel Rock americano degli anni ottanta; una carriera breve, condotta in modo scorretto, fregandosene di regole di mercato ed esponendosi sempre in prima persona. Senza mai un passo a ritroso.
Band ineguagliabile ed unica come poche altre; ci hanno ricordato che essere indipendenti significa soprattutto essere se stessi. Senza curarsi di negative conseguenze; traghettando l'Hardcore-Punk verso l'Indie Rock.
Hanno convissuto tra costanti e pesanti tensioni tra Bob e Grant, dovute ai loro caratteri poco gestibili. Con il buon baffuto Greg a cercare di fare da paciere per tenere uniti i due leader. Fino all'esplosione finale, alla dissoluzione iniziata subito dopo la pubblicazione, nel Giugno del 1987, di "Ice Cold Ice". Ultimo singolo tratto da quel "Warehouse ecc..ecc.." album da sfasciare la propria abitazione a solenni colpi di air guitar!!!!
Copertina floreale; ma lasciate da parte fiori e sorrisi perchè serpeggia nell'aria una tensione drammatica nello scorrere della canzone. La chitarra di Bob squarcia l'aria con un riff iniziale tanto epico quanto controllato; poi la batteria di Grant detta un tempo forsennato ed una micidiale scarica elettrica della sei corde da l'imput decisivo per far decollare il brano. E' un continuo rincorrersi anche delle due voci, con Bob intento ad urlare le strofe mentre Grant ripete il titolo del brano con il suo timbro così tenue e leggero. Ed una fine strumentale nervosa che si spegne progressivamente, fino ad un'improvvisa risalita di volume da infarto. Da qui parte tutto.
E' poi la volta della breve e funkeggiante "Gotta Lotta" anch'essa uscita dalla mente di Bob; sembra una versione acidosa ed incazzata di "Charity, Chastity, Prudence, and Hope".
Un singolo di due brani, entrambi scritti dal chitarrista: ancora una volta Bob impone la sua legge; vuole essere lui il padrone degli Husker. E Grant ingoia l'amaro boccone, chiudendosi sempre di più e meditando l'abbandono. Trova conforto nel candore della polvere bianca; per provare a dimenticare. Senza riuscire nell'intento.
Si va così avanti tra infinite liti fino al 12 Dicembre 1987: i nostri stanno portando avanti l'ennesimo tour negli Stati Uniti. Quella sera iniziano a suonare in una cittadina del Missouri e dopo 45 minuti avviene il fattaccio. A metà circa di una svogliata versione di "Flexible Flyer" decidono di scendere dal palco per non risalirci mai più. Almeno per questa volta Bob e Grant si trovano d'accordo.
Arriviamo infine al Gennaio del 1988 con un comunicato stampa ufficiale che se ben ricordo più o meno diceva così: "Oggi le Borse Asiatiche hanno tenuto; quella di New York ha perso ma nemmeno troppo rispetto al solito. Eppure è stato drammatico lo stesso: gli Husker Du si sono sciolti"
Ad Maiora.
Elenco tracce e testi
01 Ice Cold Ice ()
Barren lands and barren minds
In another place and time
I feel I've never known myself
Frozen in the sand again
See the blank expressions waiting for progression
They're standing still in place and time
And no one's moving, they're only
Standing still in ice cold ice cold ice
All machines and all are one
Catching up on what's been done
Stealing glimpses from the past
These impressions always last
Never penetrating, always contemplating
We sit and count the blessings but we're blessed by icons
No one else could
Trust in ice cold ice cold ice
We'll stay together till the end
Thinking you might be a friend
We sit and pray together that they might change the weather
My love for you will never die
If I sound distant, that's because
You shouldn't see me crying ice cold ice
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