Bastano le prime note dell'album per capire che ciò che abbiamo appena inserito nel lettore è un' opera decisamente valida.
Non a caso abbiamo di fronte la prima band australiana ad aver stipulato un contratto con la Sub Pop, peraltro all'esordio; band che ha già tenuto concerti di alto calibro a supporto di artisti quali Neil Young, Devendra Banhart, Crazy Horse ed altri...
L'apertura dell'album è affidata all'ipnotica "Tidal Wave": un folk alternativo, lento e psichedelico; il che lascia subito intendere quelle che saranno le atmosfere dell'intero lavoro: un accavallarsi di tonalità romantiche, misteriose, malinconiche, psichedeliche.
La prima parte dell'album è caratterizzata dagli episodi più energici e saltellanti ("Fake Moustache", "History's Door", "Dark Sea"). Le chitarre acustiche imperversano in tutta l'opera e le parentesi elettroniche sono sempre azzeccate e coinvolgenti. Proseguendo l'album si fa sempre più intimo, più introspettivo; la chitarra acustica e il piano hanno il sopravvento sugli altri strumenti. Proprio sul finale, quando ormai l'album implode in se stesso, arrivano i due pezzi più interessanti del repertorio: "How Do It Feel", "Don't Tell Your Mother".
Molti ascoltatori avranno senza dubbio sperato in qualche picco di energia, qualche traccia più graffiante, ma l'album non esplode e si mantiene in una linea più pacata e introspettiva, piuttosto tende a chiudersi su se stesso accentuando il suo lato più malinconico e romantico.
Proprio questo senso di malinconia, in sottofondo, incornicia ogni momento dell'opera.
Ciò nonostante non si può fare altro che sedersi su una poltrona e godersi questa malinconia romantica: una malinconia che pur nella tristezza e nell'inquietudine appare rivoltata in tutte le sue sfaccettature ed alla fine non fa altro che rilassare, distendere l'ascoltatore.
Tutto questo avviene anche grazie alla voce di Gawenda che si incastra perfettamente con le melodie semplici e coinvolgenti, ma mai banali, della chitarra e del pianoforte
L'opera di Husky Gawenda e soci gode di un alone di maturità tutt'altro che scontato: non è certo il più grande dei capolavori, ma rappresenta un inizio assolutamente interessante e affascinante.
Dopo un esordio del genere è più che lecito farsi delle aspettative su quello che sarà il futuro della band.
Elenco tracce e video
Carico i commenti... con calma