Con il breve ma conciso album "Tennis D'Amor" i Camillas forse vogliono evocare lo sballottamento del rapporto che lega una coppia, ma questo non ci interessa, o forse si; tutto quello che narrano i nostri menestrelli contemporanei ci interessa. Comunque...metto su il disco e scrivo di getto quello che mi appare davanti: "L'armata" ha un incedere apocalittico, con l'immagine di Padre Pio che ci guida verso la fine del mondo, sotto lo sguardo attento di Schillaci e guidati dal fiuto di Battiato...c'è poi chi, come Arnold, si sacrifica per la patria; una nostalgica apoteosi del passato.

"La Macchina Motivazionale" ci incita insistentemente sulla falsa riga del "gioco della palla"; come si dice quando un suono evoca un'azione?...dai!

"Cuscini" è il pop solare che ammorbidisce l'atterraggio nel magico mondo; "Rimarra" sembra ritmata dagli Oliver Onions accompagnati dagli Zen Circus più spensierati, che diventano strafottenti in "Atalanta", dove viene esercitato un pogo scomposto che si scompone al grido di "L'Unanimità".

Poi si torna ai ritmi di campagna, con "Il Postino" che dirama lettere d'amore per ogni dove...e via di chitarra da passeggio e tanta serenità. Ed ecco la casta diva del disco: "Sulle Labbra" ci stupisce ed apre la strada al finalone: "Il codice" con tanto di piano aulico che padroneggia nel climax finale.

Fidatevi dei Camillas...

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