"Don't believe the hype" dicevano i Public Enemy.

Sacrosanto, giustissimo, la maggior parte delle volte. Le promozione esagerata gonfia a dismisura le aspettative che, alla fine, è inevitabile vengano deluse, si affloscino come un palloncino scorreggiante.

Indubbiamente vale pure per questo caso, almeno in parte.

Tutto comincia nell'estate del 2010 quando su youtube compaiono due brani di electro-pop a presa rapida: "I Pariolini di 18 anni" e "Wes Anderson". Voce alla Max Gazzè, synth trillanti, piglio cantautoriale e anonimato: la ricetta perfetta per far impazzire la blogosfera. Tutti a chiedersi "ma chi sono?", "uscirà un disco?","suoneranno mai dal vivo?". Rispettivamente: un tizio romano già militante nel misconosciuto duo electro TAVRVS, il disco eccolo qui dopo che neanche un anno è passato dalla pubblicazione dei primi singoli e sì, suoneranno direttamente al MI AMI (il festival organizzato da Rockit) senza essersi mai esibiti. E' il marketing 2.0, bellezza!

Con una gavetta del genere è chiaro che non ci si può rapportare al prodotto finito senza preconcetti: sti Cani o li ami o li odi.

Tanto peggio per chi li odia, per quanto mi riguarda. "Il sorprendente album d'esordio de I Cani" (titolo appositamente simpaticone che farà girare ancor più i maroni ai detrattori) è una raccolta di tutti i pezzi centellinati su internet in questi mesi più una manciata di pezzi nuovi. Musicalmente è tutto uguale dall'inizio alla fine con suoni dilatati di tastiere un po' lo-fi che sotterrano la voce, alla New Order però più frivoli e "8-bitosi". Ma sono i testi la vera ondata di acqua fresca. La cagnesca one-man-band, infatti, analizza lucidamente e con ironia il mondo degli hipster di città (di Roma Nord in questo caso): un mondo fatto d'ipocrisia ed esasperata ricerca del figo, un mondo in cui l'autore è chiaro che si trovi immerso fino al collo. Come in "Velleità" che sciorina, sotto una cassa incalzante e con afflato anthemico, gli stereotipi che la cultura "indie" si è auto-imposta:

"I nati nell'89 hanno reflex digitali mettono su Flickr belle foto in bianco e nero". Essendo nato nell'89 mi sono sentito un po' denudato, così, al primo verso.

O come "Hipsteria": la storia di una ragazza d'alta borghesia intrappolata nelle sue pose eccentriche e desideri di escapismo altrettanto eccentrici.

"Andrò a New York a lavorare da American Apparel.

Io ti assicuro che lo faccio,
o se non altro vado al parco e leggo David Foster Wallace."

Ma oltre le invettive, sempre sottilmente auto-critiche, c'è anche spazio per simpatici quadretti, ma sarebbe meglio dire "Polaroid" per l'efficacia con cui catturano istanti di una realtà che passerà. Non sono canzoni senza tempo, a partire dai suoni "invecchiati male" che propongono, non vogliono esserlo: sono fotogrammi nati sbiaditi che suscitano malinconia e inquietudine per le semplici verità che raffiguran. Prendiamo, ad esempio, "Le coppie" che fa così:

"Le coppie escono insieme e vanno ai concerti tenendosi strette: lui le ha fatto conoscere il gruppo ed essendo più alto l'abbraccia da dietro. Lei scherza sul fatto che in fondo il tipo che canta è piùttosto carino. Lui la ignora e per altri motivi più tardi s'incazza."

Una storia banale, è vero, ma che nonostante tutto colpisce per la schiettezza con cui viene descritta una situazione tanto comune.

Saranno stati pure eccessivamente pompati, ok, ma un motivo ci sarà oltre la morbosità da biografo per un tizio di cui non si conosce il nome (suvvia ma in quanti l'hanno fatto dai tempi dei Residents? Ancora ci impressioniamo per queste cosette?) ed esagera anche chi li smerda paragonandoli a un "Vasco Brondi di città" (qui di metafore ermetiche-acrobatiche non ce ne sono) o ai Baustelle (niente citazioni colte e puzza sotto al naso. Qui non si sputa nel piatto in cui si mangia).

In realtà "Il sorprendente album d'esordio de I Cani" è semplicemente un disco divertente, acuto, nostalgico e ballabile: tutte cose che quegli altri artisti citati non hanno. Un disco paraculo che piacerà alla stessa gente che percula ed empatizza. E io al momento sono troppo occupato a molleggiare la mia testa come un bobble head al ritmo di perforanti pirupiru elettronici per protestare e dire "no, io non voglio essere etichettato così", cioè machissenefrega in fondo. 

Elenco tracce e video

01   Theme From The Cameretta (00:00)

02   Perdona E Dimentica (00:00)

03   Wes Anderson (00:00)

04   Hipsteria (00:00)

05   Door Selection (00:00)

06   Velleità (00:00)

07   Le Coppie (00:00)

08   Il Pranzo Di Santo Stefano (00:00)

09   Post Punk (00:00)

10   Roma Nord (Feat. Cris X) (00:00)

11   I Pariolini Di Diciott’Anni (00:00)

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