Il lato oscuro di Gaia

Perché recensire oggi un album datato 2003?? Basterebbe dire perché è bello o perchè di questa band si trova colpevomente pochissimo perfino in rete, ma la verità è che di questo album non riesco a fare a meno, da ben tre anni. È uno di quei lavori che ogni tanto devo tirare fuori dal cassetto, perché ne sento la mancanza, perché mi chiama inconsciamente, perché la sua velata tristezza di fondo mi fa sentire meglio, rendendomi meno solo. Delusione e rabbia possono portare una band allo scioglimento, oppure iniettare nuova linfa e far progredire ulteriormente. Ed è quello che è successo in questo “The Quicksilver Meat Dream“.

Già dopo pochi istanti di "0157 H7" capisci che gli IME han dato le spalle alla solarità espressa nei lavori precedenti (su tutti quel “ Dig” , tanto superbo quanto invenduto), alle chitarre funkeggianti, alla voce scanzonatamente farrelliana e alle digressioni jammate supportate da chilate di percussioni. Qui non ne non troverete traccia, o quasi, perché anche quando la Madre Terra viene oscurata da un’eclissi, il calore non può svanire all’ improvviso, rimane vivo e pulsante, pronto a riemergere quando meno te lo aspetti. Ma l’ eclissi è totale per quasi l’ intera durata, rappresentata da un aura elettronica cangiante da malinconica ("I Is Us") a scarica adrenalinica ("God Rocket"), dalla voce sofferente e rabbiosa (praticamente ovunque) e da chitarre sporcate da synth e filtri ("Choke"). Chi ultimamente è rimasto affascinato dall’ ondata inglese fatta di Amplifier e Oceansize, forse griderebbe meno al miracolo se tre anni fa si fosse imbattuto negli IME, in QUESTI IME, che addirittura potrebbero essere il giusto ponte tra l’ immediatezza dei primi e l’ introspezione dei secondi.

Anche in questo caso il minutaggio medio è elevato, anche con gli IME la struttura dei pezzi è molto articolata e pur essendo pregna di melodie accattivanti, risulta tutt’ altro che scontata. Ma quello che più conta è che anche con quest’ album si è tentati di mollare tutto quello che si sta facendo per lasciarsi andare all’ascolto e venire rapiti dalle emozioni. Ma la vera anima degli IME è palpalbile anche nei pezzi più grigi, pronta ad esplodere nel crescendo e nell'evolversi dei brani. Non sono mai stati degli ipertecnici ma strumentisti che con poche note ti fanno rispolverare la chitarra immaginaria appesa al chiodo (adoro i colori che Jagor Tanna riesce ad utilizzare, i suoi legati, gli scuotimenti, i vibrati. . . da nodo alla gola) o usare le gambe come percussioni o jammare linee di basso slappate e veloci ( vedi "Juicy", che forse su quest'album stona un po' ma che rappresenta quello che gli IME sono stati nei precedenti lavori: roba da far impallidire i migliori Flea e Navarro, roba da farti venir voglia di alzar su il telefono e richiamare infoiato gli altri: "Oh, raga, che ne dite se riformiamo la band???Avrei un paio di cover da proporre! Una band canadese che spacca il culo al mondo, ma che il mondo non conosce!"). Come sempre ho de-generato, come sempre mi son lasciato prendere.

Gli otto minuti e rotti della conclusiva "Meat Dreams" stanno per finire, dopo almeno tre cambi d'atmosfera (c'entrerà poco o nulla, ma mi vengono in mente i Theater di "Awake", quando Petrucci (ri)scoprì il wah-wah nel metal, quando le note non erano ancora 10. ooo al secondo e nella schiena sentivi strani formicolii). Come già accennato, anche nell’ onnivoro web degli IME si trovano pochissime tracce e il loro sito (www. imotherearth. com) risulta off line da troppo tempo, tanto da portarmi a credere al loro scioglimento. Per questi motivi ho deciso di linkare sample di pochi minuti e inserire quasi per intero "Hell and malfunction", forse la più rappresentativa. Forse non serviranno a niente, forse è già troppo tardi, ma spero che servano almeno a portar loro il rispetto dovuto, seppur postumo.

SAMPLE QUI: Chocke; God Rocket; Hell & Malfunction; Juicy; No Coma; I Is Us


  • ocram
    11 lug 06
    Recensione: Opera:
    primo... bella recensione... ti meriti il massimo dei voti... e in più mi hai parecchio incuriosito... 3 volte bravo
  • fusillo
    11 lug 06
    Recensione: Opera:
    Comunicazione di servizio: non funzionano i link ai samples. Ho cliccato e mi si è aperta la pagina: link rotto O sarà il mio computer che non funziona? Mah...
  • passoborgo
    12 lug 06
    Recensione: Opera:
    altervista m'ha rotto il cazzo............cmq ho girato i samples direttamente al serve di debaser che li ha accettati tutti meno "hell & malfunction" sicuramente perchè il sample era troppo lungo.
    non ho idea però di qando verranno inseriti quelli funzionanti.attendete fiduciosi ; )
  • Fraxinus
    15 mar 08
    Recensione: Opera:
    Ah gli I Mother Earth! Notevoli davvero!! Comprai "Dig" quando uscì, e man mano scoprii le sue variegate qualità... davvero un gran disco. L'opera qui recensita non l'ho mai ascoltata... ma potrei sempre cercarla, sperando in un colpo di fortuna! ;)

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