Ho sempre prediletto i cantanti virtuosi, in particolare i timbri pieni e caldi, ricchi di armonici.

Immagino che ora abbiate controllato nuovamente il nome in copertina. E no, non vi eravate sbagliati.

Ian Hunter è l'eccezione che conferma la regola. Lui e la sua voce biascicata che fa il verso a Bob Dylan. Forse un po' meno irritante, forse un po' più intonata. Forse.

A fare la differenza però, per quanto mi riguarda, è la sua anima da vero rocker, che ha davvero pochi rivali. Adoro la sua fisicità, la sua criniera cotonata e gli occhialoni scuri che quasi gli coprono il viso.

Dal menestrello del Greenwich Village ha per fortuna mutuato anche il talento del compositore di razza. E tanto mi basta a giustificare ogni limite tecnico.

Dopo una lunga gavetta, il frontman britannico trova il successo con i Mott The Hoople, grazie all'inno generazionale “All The Young Dudes”, gentile e provvidenziale dono di un autorevole fan: il Duca Bianco.

Ed è insieme al chitarrista degli Spiders From Mars, Mick Ronson, che qualche anno più tardi comincerà il lungo viaggio solista di Ian. L'intesa tra i due è immediata, la classica scintilla che innesca un'esplosione di schietto rock'n'roll, come nemmeno ai tempi degli Hoople eravamo abituati.

Il trio di canzoni che inaugura il disco è energia pura ed irriverente, a partire dal fortunato hit “Once Bitten, Twice Shy”. Il riffing freschissimo, condito da un piano saltellante, è il tappeto perfetto sul quale Hunter sputa fuori ritornelli ruffiani e la sua poetica di strada. Una musica da scorrere tutta d'un sorso, colonna sonora ideale per le nostre migliori serate alcoliche e per balli sgangherati in locali decadenti.

A spezzare questo ritmo infuocato arrivano le ballate, tra le quali si distingue “Boy”, poema teatrale recitato alla maniera di un Bowie che si diverte ad imitare Lennon. La solita interpretazione imperfetta, ma viva ed emozionante. L'artista continua per tutto il disco con lo stesso schema fatto di melodie laccate e rock vibrante, canzoni che escono fuori da sole e scorrono via liscie, senza alcuna pesantezza. E che invitano a vivere la vita in spensieratezza, nonostante testi che ne descrivono la crudezza.

Ian Hunter è questo, prendere o lasciare. Avanti. Fuori la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Anche voi come me amate questo uomo?

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