Sono come tutti curioso sul film di Damien Chazelle e interpretato da Ryan Gosling e incentrato sulla figura del più grande eroe della nostra storia, Neil Armstrong. L'allunaggio è stato il punto più alto della storia del genere umano, quello in cui si sono materializzati sogni che non hanno tempo e dove la scienza abbia superato ogni superstizione e la stessa fantascienza e l'uomo oltrepassato l'ultimo (finora) limite conosciuto. Questo ha consegnato Amstrong, Aldrin e Collins alla storia e in qualche modo anche all'epica, sebbene vadano le due cose considerate separatamente e per il semplice fatto che oggi quelle conspiracy theories che a volte ci incuriosiscono nella loro stranezza e altre ci fanno solo ridere, sono divenute massive e giustificazione di una pericolosa forma di oscurantismo. Quindi benvenga questo film, poi ne valuteremo gli aspetti e i contenuti, ma che sia centrato sulla figura umana di Armstrong invece che sulla impresa in sé penso sia solo positivo perché racconta dei fatti invece che puntare su spettacolarizzazioni. Nel caso di questo relativamente copioso romanzo di Ian McDonald intitolato "Luna: New Moon" torniamo invece sulla Luna in un contesto puramente fantascientifico e in cui il nostro satellite è alla fine divenuto terreno di conquista e colonizzazione da parte dell'essere umano in condizioni ambientali, strutturali e sociali ricostruite in una maniera ipotetica e distopica, giustamente fantascientifica, ma non per questo inverosimile all'estremo, basandosi in buona sostanza su materie di studio scientifico già conosciute o comunque oggetto di speculazioni e ricerca.

Il contesto è la ricostruzione dei fatti vedono il nostro satellite oggetto di colonizzazione da tre generazioni a partire da quella successiva alla nostra (siamo nel 2110) e in una fase cui alle difficoltà nell'insediamento e fermo restando le peculiari e difficili condizioni di vita, tanto che praticamente la "moneta di scambio" sono acqua, carbonio, aria e dati. A quanto pare tuttavia dalla ricostruzione dei fatti e per bocca degli stessi protagonisti della storia non è che le cose sulla vecchia Terra vadano molto meglio, ma sono ancora pochi quelli che scelgono di tagliare il cordone ombelicale con il pianeta madre: andare sulla Luna infatti non è così semplice e la prospettiva di lasciare il pianeta viene in generale presa in considerazione solo da chi alla necessità combina coraggio e ambizione, tutti quelli che partono sanno che molto difficilmente vi faranno ritorno e dopo un certo limite di tempo passato sul satellite per ragioni fisiche, questo diventa praticamente impossibile.

Sono state ragioni di necessità e ambizione che hanno spinto Adriana Corta a abbandonare la sua terra natia e il Brasile per la Luna: una scelta di vita che ha cambiato il suo destino e gli equilibri di potere sulla Luna e successivamente quelli economici dell'intero pianeta Terra. Abbandonata la Terra senza un soldo in tasca, Adriana ha l'intuizione di vedere nell'elio-3 la fonte energetica del futuro. Ne diviene così la principale estrattrice, nasce "Corta Helio", la Terra è dipendente dalla sua compagnia dall'approvigionamento delle risorse energetiche così come lo è sempre dalla Luna per metalli, ghiaccio e carbonio e al momento della narrazione dei fatti i Corta sono uno dei cinque dragoni", le cinque famiglie che a partire dai Mackenzie, detengono il potere economico assoluto sul satellite. Ma tra queste i Corta, storici rivali dei Mackenzie, non sono benvoluti da tutti e una oscura trama mette in pericolo la dinastia costruita con ingegno e abnegazione da Adriana Corta.

In verità il primo volume di una trilogia, il romanzo in Italia è stato pubblicato da questa nuova serie Urania "Jumbo" che già proposta in passato, rilancia adesso la pubblicazione di grandi romanzi di fantascienza inedita in Italia con quattro pubblicazioni annuali. I prossimi capitoli della trilogia dovrebbero essere pubblicati a breve sulla stessa collana. Per quanto riguarda i contenuti di questo primo romanzo, non penso di scoraggiare il lettore se dico che qui la storia non si compie, il finale apre chiaramente a un seguito, ma non per questo mi lascerei scoraggiare nella lettura di una storia familiare a metà tra "Il padrino", i vecchi western di una volta e chiaramente fantascienza, che qui abbonda in entrambe le componenti "Fanta" ma anche scienza in una caratterizzazione della società lunare molto avanzata sul piano scientifico e tecnologico quanto invece molto particolare sul piano sociale, dove si mescolano novità legate al cambiamento dei costumi e la stessa tecnologia, ma pure vecchie e nuove superstizioni.

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